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Bonanni: applicare l’accordo con Confindustria
Il leader Cisl interviene sui temi della rappresentanza sindacale all’indomani della sentenza della Consulta sul caso Fiat-Fiom. Quell’accordo è “l’unica soluzione per stabilire chi rappresenta chi. Ma Fiom rispetti le decisioni della maggioranza”
“La posizione della Cisl è sempre la stessa: occorre applicare l’accordo sulla rappresentanza sindacale che Cgil, Cisl e Uil hanno siglato con Confindustria e che ora stiamo chiudendo anche con tutte le altre associazioni imprenditoriali”. Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, non usa parole a caso, all’indomani della sentenza della Consulta sul caso Fiat-Fiom. “Quell’accordo sindacale – afferma Bonanni – rappresenta il punto di mediazione che ora deve essere applicato da tutti. Il legislatore è meglio che si astenga sulle materie del lavoro”. “Né io ho mai sostenuto che occorre una legge sul tema della rappresentanza sindacale”.
Per il segretario, proprio alla luce delle motivazioni che hanno portato la Consulta a dichiarare illegittimo l’articolo 19 dello Statuto dei lavoratori, occorre “dare forza a quell’accordo, applicandolo. È “l’unica soluzione – sottolinea – per stabilire chi rappresenta chi, il ruolo di ciascuno, il gioco democratico in cui però si devono rispettare le decisioni prese dalla maggioranza dei lavoratori”.
Nelle motivazioni presentate dalla Corte Costituzionale, osserva Bonanni, “si dice ad esempio che non si può escludere un sindacato che non abbia firmato accordi aziendali ma che abbia partecipato alle trattative: cosa vuol dire partecipare? Come funziona? Ci vuole certezza”. Inoltre, quello che è accaduto alla Fiom può accadere ad altri, ciò che danneggia te può un domani danneggiare me: per questo “su temi sindacali così importanti e delicati l’unica soluzione è l’accordo sulla rappresentanza che abbiamo firmato tutti”. Da parte mia, continua il leader Cisl, “sono d’accordo a discutere anche con la Fiom ma la Fiom deve impegnarsi a riconoscere le decisioni prese dalla maggioranza dei lavoratori”.
Quanto alla Fiat, che ha commentato le motivazioni della sentenza dicendo che ora valuterà se confermare gli investimenti in Italia oppure no: “Non mi convincono queste risposte che sembrano quasi a dispetto – precisa Bonanni. “Fiat fa bene a continuare a investire in Italia come sta facendo, si confronti con i problemi sindacali”.