Fincantieri: Fim Cisl “la Regione si attivi per il tavolo al Mise”

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Il governatore Crocetta deve sapere che il futuro del cantiere di Palermo è prima di tutto nelle sue mani e poi in quelle di Fincantieri. Non possiamo concedere alibi a nessuno, non possiamo giocare con il futuro dell’ultimo baluardo industriale rimasto a Palermo. Si convochi immediatamente la riunione presso il Ministero a Roma, dove, sia chiaro, il governo regionale dovrà parlare di fatti concreti e non più di favole

 

“Esprimiamo fortissime preoccupazioni sulla vertenza Fincantieri Palermo per via dell’atteggiamento assunto dalla Regione siciliana, che non si è ancora attivata per ottenere la convocazione, presso il Ministero allo Sviluppo Economico, del tavolo sul futuro dello stabilimento”. Ad affermarlo sono Salvatore Picciurro Segretario Fim Cisl Sicilia e Ludovico Guercio Segretario Fim Cisl Palermo Trapani intervenendo sulla vertenza Fincantieri. “Questo atteggiamento – spiegano – mette a rischio l’esistenza stessa del sito, è stato perso già fin troppo tempo sul finanziamento per la ristrutturazione dei due bacini galleggianti, di cui è proprietaria la Regione, senza di essi, infatti, il cantiere non ha futuro ed è destinato a chiudere i battenti”. Picciurro e Guercio aggiungono: “Il governatore Crocetta deve sapere che il futuro del cantiere di Palermo è prima di tutto nelle sue mani e poi in quelle di Fincantieri. Non possiamo concedere alibi a nessuno, non possiamo giocare con il futuro dell’ultimo baluardo industriale rimasto a Palermo. Si convochi immediatamente la riunione presso il Ministero a Roma, dove, sia chiaro, il governo regionale dovrà parlare di fatti concreti e non più di favole”. “Non abbiano più ricevuto notizie dopo la riunione in Prefettura del mese scorso, in cui alla presenza di tutte i soggetti interessati alla vertenza compresa la Regione, erano stati assunti precisi impegni alla luce anche della nuova missione sull’off shore assegnata a Palermo e quindi sul finanziamento regionale da destinare alla costruzione di un nuovo bacino galleggiante da 100 mila tonnellate per poter ospitare anche le piattaforme petrolifere”. L’impegno preso da tutti, ma principalmente dall’assessore regionale alle Attività produttive Vancheri, ricordano dalla Fim, era quello di convocare nella prima decade di ottobre presso il Ministero dello Sviluppo Economico un tavolo sul futuro dell’azienda. “La realizzazione del bacino è necessario per garantire allo stabilimento di Palermo una reale opportunità di sviluppo, un progetto reale che confermerebbe il ruolo del cantiere all’interno del gruppo Fincantieri e che darebbe prospettiva a tutte le maestranze, compresi i lavoratori dell’indotto. Se la Regione ha cambiato idea lo deve dire in modo chiaro al tavolo del Mise oltre che a tutti i cittadini siciliani” concludono Picciurro e Guercio.

 

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