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È garantito lo screening mammografico soltanto alle donne fra i 50 e i 69 anni, lasciando scoperta tutta una fascia della popolazione femminile che è in una fascia d’età ad alto rischio
PALERMO – L’Asp di Palermo nega il diritto alla prevenzione alle donne di età compresa fra i 40 e i 49 anni, alle quali non garantisce lo screening mammografico. A sollevare il caso Gaetano Mazzola, segretario aziendale per l’Asp di Palermo della Cisl Fp Palermo Trapani. Il rappresentante sindacale ha scritto una nota ai vertici dell’azienda sanitaria, denunciando che “è garantito lo screening mammografico soltanto alle donne fra i 50 e i 69 anni, lasciando scoperta tutta una fascia della popolazione femminile che è in una fascia d’età ad alto rischio”. “E’ incomprensibile oltre che preoccupante – aggiunge Mazzola – che una donna di 45 anni, ad esempio, non possa neanche effettuare la richiesta di uno screening mammografico all’interno dell’Asp, dato che l’azienda è sprovvista di punti attivi deputati ad effettuare mammografie. Chi ha bisogno di effettuare questa indagine diagnostica è costretto a rivolgersi all’esterno e la prevenzione, fondamentale soprattutto per alcune patologie, resta un’utopia”.
Gaetano Mazzola nella nota chiede alla direzione dell’Asp, di chiarire la ”incomprensibile scelta aziendale” e evidenzia alcune gravi carenze. “A Cefalù, Lercara Friddi e Carini- si legge nella lettera del sindacalista – non sono stati ancora installati i mammografi e le “‘prescelte”, secondo gli standard stabiliti dai vertici aziendali, (ovvero le donne fra i 50 e i 69 anni), sono obbligate ad andare altrove. Nell’ambulatorio di via Turrisi Colonna, invece, l’apparecchio per la mammografia è stato installato ma non è funzionante”. “Il diritto alla salute – conclude Mazzola – è sancito dalla Costituzione oltre che dalle leggi morali e non può essere certamente calpestato dalle decisioni stravaganti assunte dai vertici di un’azienda ospedaliera pubblica”.