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Al Mondello Palace Hotel il consiglio generale del sindacato confederale di Palermo e Trapani al quale prendono parte 120 delegati delle due province
La disoccupazione nel 2013 ha toccato punte da recessione, a Palermo si è attestata al 20% a Trapani attorno al 19, a preoccupare è il dato di quella giovanile il 40% a Palermo, il 41 a Trapani, ma un fenomeno ormai diffuso è quello della disoccupazione oltre i 50 anni. Le famiglie totalmente povere senza un reddito a Palermo sono oltre seimila per non contare chi ormai vive di pochi euro di pensione, 500 euro la media, e di cassa integrazione. Sono 11.530 i cassintegrati in più nell’ultimo anno in tutta la regione, a Palermo l’erogazione degli ammortizzatori sociali ha raggiunto il 50% dei dati regionali (oltre 5 mila circa solo a Palermo) le pratiche di mobilità ad oggi sono state 1.222, il fabbisogno stimato è di oltre 43 milioni di euro la disponibilità solo di oltre 21 milioni di euro. La crisi del commercio e del turismo ha portato a Palermo dall’inizio dell’anno alla chiusura di 1002 imprese. Nel complesso il saldo tra nuove imprese iscritte e cessate nella provincia di Palermo, lo scorso anno, in tutto il tessuto imprenditoriale risulta negativo, -22%. Stessa situazione a Trapani dove in meno di due anni sono state oltre 3500 le imprese cessate e le pratiche per la cig in pochi mesi sono state 586 per un fabbisogno stimato di oltre 9 milioni di euro. “Sono dati allarmanti che evidenziano quanto soffrono le due città siciliane per questo chiediamo alla politica uno sforzo che sia mirato ad un vero piano rilancio dell’economia – afferma Mimmo Milazzo Segretario Cisl Palermo Trapani – che parta dalla riduzione degli sprechi, la riqualificazione della spesa pubblica di Stato Regione ed enti locali con l’applicazione dei costi standard, la lotta all’evasione per giungere alla riduzione della tassazione locale, alla diminuzione dunque del peso fiscale sui conti delle famiglie, ma che prosegua con politiche di sviluppo che valorizzino le specificità dei territori”. Così il Segretario Milazzo ha aperto i lavori del Consiglio generale del sindacato al Mondello Palace hotel al quale prendono parte i 120 delegati. “Palermo si conferma fra i capoluoghi di regione con il più alto tasso di disoccupazione – aggiunge Milazzo – , un dato che negli ultimi anni è cresciuto ma che ha radici nel passato fatto di imprese che chiudono, che abbandonano il territorio a causa dei gap infrastrutturali e della crisi dei consumi. Bisogna estendere le agevolazioni delle zone franche urbane a tutti i distretti produttivi dei due territori per stimolare così anche la nascita di nuove imprese, il ciclo produttivo è fermo da troppo tempo”. “Questa situazione di crisi è ormai infinita e insostenibile – commenta Maurizio Bernava Segretario Cisl Sicilia – , bisogna concentrare le poche risorse disponibili per creare lavoro produttivo e facilitare gli investimenti di impresa , solo così si può creare reddito. Oggi vediamo gli effetti sociali devastanti con la povertà dilagante, ormai la Sicilia è una delle prime regioni d’Italia”. Bernava aggiunge “Le aziende sane che operano nella legalità vengono travolte dalla concorrenza sleale dagli imprenditori sostenuti da interessi mafiosi, le pubbliche amministrazioni rischiano il default perché non si avvia la ristrutturazione della spesa, tutto in un clima sociale che è ormai di allarme. La politica deve pensare a politiche di risanamento e rilancio, smetterla di pensare solo alle campagne elettorali , ognuno faccia la propria parte , noi siamo pronti a collaborare in soluzioni che siano in grado di portare vero sviluppo”. Fra le richieste della Cisl quella di “affrontare subito la questione delle partecipate del comune di Palermo, anche in vista del bilancio consolidato che mostrerà tutte le debolezze del sistema comunale caricato dalle perdite delle ex municipalizzate, un confronto a tutti i comuni del palermitano e del trapanese sui bilanci in modo da destinare maggiori risorse alla spesa sociale e potenziare gli investimenti in opere pubbliche, un tavolo alla Regione per trovare le giuste soluzioni non più rinviabili alla crisi delle industrie come Cantieri navali, Fiat, l’area di Carini con tutti gli stabilimenti in crisi e il settore industriale di Trapani”. Sulle partecipate del comune di Palermo il Segretario Milazzo torna a chiedere “una legge regionale che riordini tutte le aziende, una totale riorganizzazione dei servizi che affronti la questione pressante delle perdite di ogni azienda che, con l’avvio dei bilanci consolidati nel 2014 rischiano di causare delle criticità al bilancio del comune e che miri alla salvaguardia del personale e al potenziamento dei servizi”. Sulle difficili condizioni economiche di tutti gli enti locali secondo Milazzo“bisogna attivare il fondo di rotazione anche in Sicilia, interverrebbe sostenendo con fondi immediati i comuni in disequilibrio”. Sulle principali vertenze industriali, a pesare è il rinvio di decisioni certe come sul futuro dei lavoratori ex Fiat , sul piano di rilancio con il bacino da 100 mila tonnellate per Fincantieri, sulla crisi delle aziende dell’area di Carini. “Su Fiat – aggiunge Milazzo – chiediamo che venga accelerata la realizzazione delle opere previste dall’accordo di programma per rivalorizzare l’area industriale e attrarre investimenti, e in tempi brevi risposte sul fronte industriale. Dopo due anni, l’unico cosa certa è il rinnovo della cassa integrazione per i 1200 operai e la gara per la progettazione dell’interporto di Termini”. Ma sulla crisi industriale Milazzo incalza “chiediamo la convocazione di un tavolo regionale per affrontare tutte i nodi di Fincantieri e il settore della cantieristica navale, della Keller, della Fiat, del settore edile, del commercio, e di vertenze come quella dei forestali”. Per rilanciare l’economia dei due territori servono le infrastrutture, “bisogna accelerare la redazione del Piano urbano della mobilità dopo il via libera del Piano urbano del traffico approvato dal consiglio comunale di Palermo. accelerare le opere per la realizzazione del tram e la tangenziale, infrastruttura in grado di assicurare un regolare collegamento tra le autostrade Palermo/Catania e Palermo/Trapani. Lavorare poi sul recupero centro storico, sulle infrastrutture delle aree periferiche e dare attuazione al piano di edilizia popolare”. E infine, conclude Milazzo, obiettivo per lo sviluppo del turismo. è collegare le due città, Palermo e Trapani, “ sarebbe auspicabile un collegamento ferroviario dell’aeroporto Falcone Borsellino di Palermo con Trapani Birgi per favorire la mobilità turistica e dei passeggeri fra le due aerostazioni nonché il turismo nelle due province”.