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Con un richiamo a Letta sulla questione della fiscalità e un monito a Crocetta in tema di legge di Stabilità, programmazione dei fondi Ue, ristrutturazione della spesa, coesione sociale e crescita, si sono conclusi gli Stati generali della Cisl Sicilia
Il richiamo al governo Letta sulla “tassazione che frena l’economia e va ridotta rapidamente e drasticamente”. Ma anche il plauso all’esecutivo nazionale “se davvero fa ciò che ci ha annunciato e che noi da tempo auspichiamo: l’apertura ai lavoratori della governance delle aziende pubbliche, da Poste a Eni a Enel, attraverso la partecipazione al capitale. Una svolta storica”. Poi, la richiesta al governatore Crocetta di avviare in Sicilia un “confronto serio, sistematico, continuato” con le parti sociali sulla legge di Stabilità: “non si è mai visto che all’11 dicembre il sindacato non conosca ancora i documenti finanziari”. E la decisione di rilanciare a gennaio, con l’obiettivo di arrivare a un “patto d’emergenza su innovazione, giustizia sociale e crescita dell’economia”, l’alleanza tra sindacati e imprese siciliani che portò in piazza a Palermo, l’1 marzo 2012, ben 25 mila persone. Sono i temi al centro degli Stati generali della Cisl Sicilia che il segretario regionale Maurizio Bernava ha aperto nella mattinata di oggi a Palermo e il leader nazionale Raffaele Bonanni ha concluso nel pomeriggio. E Bonanni ha esordito richiamando la manifestazione nazionale su sviluppo, fisco e legge di Stabilità che sabato 14 si svolgerà in tutto il Paese e in Sicilia a Palermo, Catania e Messina. E sottolineando che “la democrazia italiana oggi corre rischi che non arrivano dall’esterno ma dal suo interno”: dal degrado economico, sociale e morale del paese e dalla mancanza di credibilità della politica e delle istituzioni. Sono “gli errori commessi da chi ha governato e ridotto l’Italia com’è – ha puntualizzato – che hanno finito col dar fiato ai facili populismi e a ribellismi di ogni sorta”. “Noi ripudiamo la violenza”, ha rimarcato. Ma “per non avere il caos la politica deve aprire un dialogo molto forte con le istanze sociali. Non si può prestare il fianco alla violenza, limitando il dialogo”.
Bonanni ha anche commentato le parole di Susanna Camusso, leader nazionale della Cgil, sullo sciopero generale definito ora dalla sindacalista uno strumento “non più sufficiente in una situazione di grande difficoltà” dell’Italia. “Alla buonora”, ha esclamato. “Sono molto contento di queste affermazioni perché questi discorsi noi li facciamo da tanti e tanti anni e siamo stati incompresi, vilipesi, offesi e persino aggrediti. È il crollo del muro – ha ripetuto il segretario Cisl – e io di questo sono molto contento”. Così come è “molto positiva” la caduta di quei muri, in politica, che rappresentano un “fatto di modernità”. “Le parole del neosegretario Pd Matteo Renzi, lo spirito delle sue parole – ha precisato – vanno nella stessa direzione degli obiettivi che storicamente, come Cisl, perseguiamo. Speriamo che ci si possa intendere, le premesse sono buone”.
Ma è sulla legge di Stabilità che il segretario generale della Cisl si è soffermato, rivendicando “un meccanismo serio che colleghi i soldi che si risparmiano attraverso i tagli alla spesa deviata, agli sprechi e all’evasione fiscale, direttamente e automaticamente, alla riduzione delle tasse. Abbiamo chiesto questo al presidente del Consiglio – ha comunicato Bonanni – ci pare che voglia farlo ma bisogna farlo in fretta, i tempi sono stretti. È necessario far ripartire subito i consumi dando ossigeno all’economia e ai redditi più bassi”.
E la revisione del sistema delle addizionali locali e regionali per “aiutare le buone imprese e le fasce sociali più in difficoltà”, ha fatto da leit-motiv anche all’intervento di Bernava, centrato sui temi della legge regionale di Stabilità, della programmazione dei fondi Ue, della ristrutturazione della spesa pubblica regionale e degli enti locali. Ancora, sulla questione del taglio a sprechi, rendite, clientele, inefficienze per la definizione di una strategia che metta al centro dell’azione politico-istituzionale, lo sviluppo produttivo, la coesione sociale, la crescita dell’economia. Ma per questo, ha rimarcato il numero uno della Cisl Sicilia, serve un “confronto tra governo regionale e parti sociali che non sia episodico”. Un confronto che ancora non c’è. Mentre “la recessione strozza l’Isola e le tasse nazionali, regionali e locali stanno uccidendo l’economia e rischiano di uccidere pure la democrazia”.
È per questo, ha dichiarato Bernava, che sabato 14 ci mobiliteremo con la partecipazione anche delle orchestre e dei musicisti dei principali teatri dell’Isola, che suoneranno in piazza all’insegna dello slogan “Cambiare musica”.
I 300 componenti degli Stati generali hanno inoltre tributato un commosso applauso al premio Nobel per la pace e padre del moderno Sudafrica Nelson Mandela, a cui è stato dedicato il video che in mattinata ha aperto i lavori.