Fincantieri, lavoratori votano si all’accordo su rilancio stabilimento

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L’accordo prevede nuove commesse allo scopo di ridurre la cassa integrazione a partire dal mese di luglio di quest’anno, investimenti da 2,5 milioni di euro all’interno del cantiere e il cofinanziamento con la Regione siciliana del bacino galleggiante da 80 mila tonnellate per sviluppare l’off-shore, oltre alla flessibilità nell’orario di lavoro per i quasi 500 operai con 40 ore settimanali distribuite su sei giorni

 

Con 271 voti a favore su 339 (461 gli aventi diritto), i lavoratori di Fincantieri hanno espresso il loro si nel corso del referendum sull’accordo per il rilancio del cantiere navale di Palermo, siglato la scorsa settimana da Fim Fiom Uilm e l’Azienda. Il parere positivo sull’accordo ha ottenuto l’80% dei voti contro il 20% di no (64 i contrari). “Siamo soddisfatti – spiegano Nino Clemente Rsu Fim Cisl Palermo Trapani e componente della Segreteria e Ludovico Guercio Segretario Fim Cisl Palermo Trapani – la stragrande maggioranza dei lavoratori, che peraltro al momento si trovano in cassa integrazione, ha voluto dare il proprio contributo all’accordo affinché venisse approvato. Il rilancio del cantiere risulta fondamentale per ridare una speranza a tutti i lavoratori dello stabilimento e dell’indotto”. I lavoratori hanno votato ieri e stamani, oggi pomeriggio lo spoglio. L’accordo prevede nuove commesse allo scopo di ridurre la cassa integrazione a partire dal mese di luglio di quest’anno, investimenti da 2,5 milioni di euro all’interno del cantiere e il cofinanziamento con la Regione siciliana del bacino galleggiante da 80 mila tonnellate per sviluppare l’off-shore, oltre alla flessibilità nell’orario di lavoro per i quasi 500 operai con 40 ore settimanali distribuite su sei giorni. Il Segretario Cisl Palermo Trapani Mimmo Milazzo, conclude “rafforzati dal si dei lavoratori a questo punto ribadiamo il nostro appello alla Regione affinché si proceda in tempi brevi con il progetto di realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate. Bisogna far presto, l’opera è fondamentale per la concretezza dell’accordo e dunque da questa dipende il futuro dello stabilimento palermitano”.

 

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