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Così Bonanni per il quale è necessario che ripartano i consumi per rilanciare investimenti e occupazione. Il segretario propone anche di “azzerare o dimezzare le tasse su coloro che reinvestono gli utili”. E dice no all’ipotesi di uno sciopero preventivo
“Se Renzi decide di tagliare le tasse per le famiglie la Cisl è d’accordo. Altre valutazioni le faremo domani alla luce di quanto verrà deciso. Scioperi preventivi contro il governo? Non sono d’accordo”. Così Raffaele Bonanni in riferimento alla posizione espressa da Susanna Camusso sulla possibilità di indire uno sciopero generale. “Non l’ho mai fatto in tutti questi anni di crisi tremenda – ha detto – perché dovrei farlo ora che il governo addirittura mi pone il problema importante di ridurre le tasse alle famiglie? La Cgil è libera di fare ciò che vuole e io insisto, se Renzi farà il taglio delle tasse alle famiglie, la Cisl dirà va bene”.
Bonanni è quindi tornato sulla posizione espressa in questi giorni dal premier Matteo Renzi nei confronti dei sindacati, osservando che a suo parere “un presidente del Consiglio deve avere un atteggiamento più equilibrato, rispondere delle proprie responsabilità e favorire la coesione e non la divisione. Poi se vuole sfidare il sindacato e le imprese – afferma il segretario Cisl – faccia le sue proposte e si faccia avanti”. Ma per Bonanni occorre innanzitutto “reagire di fronte a una situazione imbarazzante di crisi economica, di disoccupazione ma anche di degrado presente nelle istituzioni politiche” dato che, anziché proporre coesione, si propone divisione. “Renzi ha il diritto e il dovere di ascoltare tutti e di fare le sue proposte – ha continuato il leader Cisl – ma il fatto di scaricare alcune responsabilità sulle forze sociali è intollerabile. Ognuno faccia il proprio mestiere e risponda delle proprie responsabilità. C’è un paese allo sfascio, fatto di sprechi nei Comuni, nelle Regioni e nello Stato, ma i massimi dirigenti ribaltano il bidone sugli altri”.
Riguardo alla lettera del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi al Corriere della Seranella quale il numero uno di viale Dell’Astronomia sostiene che sia meglio tagliare il cuneo fiscale per migliorare la competitività delle imprese e sostenere l’occupazione piuttosto che aumentare di qualche decina di euro le buste paga, Bonanni replica affermando che “le imprese non hanno bisogno di liquidità ma di commesse”. “Tutti riconoscono – ripete – che la mancanza di consumi sta mettendo in ginocchio l’economia e che le aziende hanno bisogno di commesse e per ottenerle c’è bisogno di un mercato vivace. La proposta della Cisl al governo – dichiara il segretario generale – è di azzerare, o almeno dimezzare, le tasse su coloro che reinvestono gli utili o investono per la prima volta. Questo non costerebbe nulla allo Stato e sarebbe solamente uno stimolo a investire per chi oggi non intende farlo”.