[print_link]
Bernava dice no alla tassazione massima trentennale. Chiede a Confindustria di riprendere l’alleanza strategica sindacati-imprese. E a governo e Ars: serve un provvedimento unico su debiti, piano per l’edilizia, Cig in deroga
“Condividiamo gli appelli di Confindustria sulla drammatica situazione che la Sicilia vive”. Maurizio Bernava, segretario della Cisl Sicilia, si rivolge all’associazione delle imprese. Ma anche a governatore e all’Ars, alla vigilia della riapertura di Palazzo dei Normanni. Filo conduttore: “la più grave crisi economica della storia recente siciliana. E il rischio default che ipoteca una Sicilia al bivio”.
“Confindustria – afferma – pone dei temi che la Cisl denuncia da tempo e che hanno anche determinato frizioni con il governo Crocetta”. Pertanto, all’associazione delle imprese il segretario propone di riprendere il percorso avviato due anni fa quando, per la prima volta, migliaia di imprenditori, artigiani, commercianti e lavoratori, “ben 25 mila persone”, sono scesi in piazza insieme per chiedere alla politica e alle istituzioni interventi concreti contro la crisi dell’economia. “Perché il governo Lombardo non affrontava come priorità i temi della crisi e dello sviluppo”. Ora, prosegue il numero uno regionale Cisl, “il rischio che la Sicilia affondi è concreto”. Ecco perché chiediamo a Montante di “rinsaldare il patto per il lavoro produttivo con un’alleanza strategica tra sindacati e imprese, fornendo risposte chiare e precise su sviluppo, lavoro e riduzione della spesa”. Per il segretario, “solo così possiamo indurre governo e Parlamento a lavorare assieme per rilanciare l’economia adottando provvedimenti immediati, perché la situazione è allarmante”.
Ed è tanto allarmante, rimarca il leader della Cisl Sicilia, che “ci saremmo aspettati dal governo regionale, e ci aspettiamo ora dall’Ars, un provvedimento unico con tre misure inscindibili l’una dall’altra: con al centro i debiti della pubblica amministrazione, un piano per l’edilizia e la Cig in deroga. Un provvedimento che darebbe senso, per il segretario, ai sacrifici che sono stati chiesti ai siciliani con i livelli massimi imposti, di addizionale Irpef e Irap. “È sbagliato – incalza Bernava – vincolare, addirittura per trent’anni, cittadini e imprese a far fronte a livelli massimi di tassazione”. Già quest’anno le addizionali massime avrebbero dovuto essere ridotte per via del rientro dal deficit sanitario. Invece, il governo le ha mantenute. Ma “se si sceglie la strada del sacrificio, bisogna avere il coraggio di investire, promuovendo crescita”.
Quanto alle misure del provvedimento unico atteso dalla Cisl, informa il sindacato che dovrebbe comprendere, assieme al mutuo da un miliardo per pagare i debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, “ma a partire da quelle piccole e artigianali”, norme per lo sviluppo come un piano straordinario per l’edilizia scolastica e la messa a norma degli edifici pubblici. E il finanziamento della cassa integrazione straordinaria in deroga, vincolandola al solo sistema produttivo.