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C’era il pensionato che dopo 32 anni di contributi si ritrova a percepire la pensione da 505 euro al mese, chi vive con appena 600 euro e un affitto da pagare di 300 euro, chi non riesce a fare la spesa, ne tanto meno pagare i farmaci. Una povertà ormai giunta al limite, con un milione di poveri in Sicilia per la maggior parte anziani, pensionati al minimo che oggi dal teatro Politeama di Palermo, hanno lanciato l’allarme al grido di “#NonStiamoSereni, di promesse non si vive” rivolto ai governi nazionale e regionali nel corso della mobilitazione nazionale indetta da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Tre le città protagoniste in tutta Italia, Palermo Roma e Milano. Nel capoluogo siciliano sono giunti 1500 pensionati, 25 pullman e fra questi anche quelli provenienti da Puglia Calabria e Basilicata. Circa il 20% dei pensionati siciliani (sono oltre un milione e 200 mila in tutta l’Isola) vive con una media di 800 euro al mese, molti con 500 euro, cosi al centro della giornata di mobilitazione di oggi, ci sono le rivendicazioni della categoria a partire dalla mancata erogazione, ad oggi, del bonus di 80 euro, “una promessa non mantenuta dall’attuale esecutivo Renzi, malgrado il fenomeno della povertà interessi sempre più anziani e pensionati su tutto il territorio nazionale”. “I poveri sono ormai un milione in Sicilia e buona parte sono pensionati – commentano i tre segretari di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil pensionati Sicilia. Maurizio Calà, Alfio Giulio e Antonino Toscano – mentre per i giovani siciliani aumenta il fenomeno dell’emigrazione per i nostri pensionati è la povertà dilagante ad allarmare e spesso si ignora che gli anziani sono ormai un vero e proprio ammortizzatore sociale per le famiglie con figli disoccupati. Troviamo dunque vergognoso questo tentativo del governo nazionale di mettere una contro l’altra le generazioni, si intervenga favorendo lavoro e sviluppo, ma si intervenga anche creando un welfare solidale, una legge per la non autosufficienza, adeguate politiche sociosanitarie che colmino la carenza di servizi, con la tutela delle pensioni, la riduzione della tassazione”. I pensionati rivendicano, “dove sono gli 80 euro promessi per i pensionati da Renzi? E intanto si taglia di oltre 100 milioni di euro il fondo per la non autosufficienza, i fondi Inps, le somme per i patronati”. Calà, Giulio e Toscano ribadiscono “il governo regionale ha grandi responsabilità e non si dica che mancano le risorse adeguate perché i fondi ci sono, basti pensare ai Pac e alle somme dell’Unione europea. Chiediamo dunque di riavviare il dialogo sociale con i governi nazionali e regionali , l’attivazione di tavoli di confronto per avviare una vera politica socio-sanitarie e fiscale che tuteli le fasce deboli quali sono i pensionati”. Alla manifestazione di Palermo ha preso parte il segretario nazionale della Uilp Uil Romano Bellissima: “Non stiamo per nulla sereni con un governo che non pensa a chi soffre di più, che, piuttosto, sta facendo di tutto per togliere le tutele sociali, rendere precario il lavoro togliendo ogni speranza ai giovani, tagliare i fondi per la non autosufficienza. Troviamo assurdo che non si pensi davvero ai ceti deboli con adeguate politiche sociali, che vengano tassate così le pensioni e che i famosi 80 euro annunciati restino, per i pensionati, solo promesse”. I pensionati annunciano “faremo sentire la nostra voce, perché non si può vivere di sole promesse, siamo pronti alla mobilitazione partendo dai comuni fino ad arrivare alla Regione”.