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Sviluppo, lavoro, politiche sociali. A chiederle oggi a gran voce durante la manifestazione al Carroponte di Sesto San Giovanni a Milano (luogo simbolico, memoria delle grandi fabbriche), appuntamento che ha concluso il tour della Cisl per il lavoro e per il sociale, sono stati i delegati delle regioni settentrionali.
Al premier Renzi il messaggio del sindacato: “Qualcuno dice che gli imprenditori sono degli eroi, tanto di cappello a chi ha continuato ad investire senza delocalizzare, ma ciascuno ha i suoi eroi. I nostri sono i delegati della Fiat che hanno ottenuto, soli contro tutti, che un’azienda diventata mondiale continuasse a produrre in questo paese, e sono i delegati che hanno ottenuto i contratti di solidarietà consentendo ai loro compagni di non perdere il posto di lavoro”.
Il leader Annamria Furlan che ha concluso l’appuntamento ha aggiunto, tra gli eroi del sindacato “i pensionati e le pensionate che con meno di 800 euro al mese hanno sostenuto nipoti disoccupati e figli e figlie in cassa integrazione. Renzi dice di non volersi alleare con i poteri forti. Bene, allora si allei con noi del lavoro e faccia le cose che gli chiediamo e come datore di lavoro riconosca il contratto ai lavoratori della scuola e della pubblica amministrazione che Brunetta chiamava fannulloni e che lui tiene fuori dalla porta per discutere la riforma della pubblica amministrazione e della scuola. Tratti con chi il lavoro lo conosce, tratti con noi che abbiamo proposte e competenze, che rappresentiamo le persone in carne ed ossa, noi della Cisl ne rappresentiamo 4,5 milioni”.
Proprio Furlan intervistata dai giornalisti sull’approvazione del Jobs Act al Senato, ha ribadito “la Cisl aspetta con ansia che finalmente ci convochino sui decreti attuativi. Questo è un impegno che si è assunto il presidente del Consiglio e il ministro del lavoro. Nei decreti attuativi la Cisl intende verificare qual è davvero la volontà del Governo. Per noi – ha continuato Furlan – è importante una cosa, che nel contratto a tutele crescenti a tempo indeterminato vengano assorbite le tante, tante forme di precarietà e speriamo che questo sia l’inizio del superamento del precariato in questo paese. Da come è stata impostata la legge, è già stata migliorata dal Parlamento, ma non basta, è nei decreti attuativi che dobbiamo davvero lavorare al meglio”.
Sullo sciopero del 12 dicembre indetto da Cgil e Uil sul Jobs Act, Furlan ha spiegato che quel giorno lavorerà “rispettando chi aderirà alla protesta”. Il filo dell’unità sindacale? “Non va mai spezzato”.