Protesta Almaviva davanti la Leopolda, Cisl “governo intervenga subito”

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Hanno protestato davanti la sede della ex fabbrica Sandron dove si svolge la Leopolda, i lavoratori del Call center Almaviva per chiedere l’attenzione degli esponenti del governo nazionale presenti all’incontro. Durante il sit in una delegazione di 15 lavoratori ha incontrato il sottosegretario alla Presidenza Graziano Delrio .”Non era informato sulla vertenza che coinvolge solo a Palermo oltre 1500 lavoratori – spiegano Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapan e Eliana Puma Rsu Fistel – noi abbiamo chiesto di conoscere cosa sta facendo il governo nazionale per impedire che l’azienda abbandoni la Sicilia e per la regolamentazione del settore sottoposto alla delocalizzazione e ad un continuo ribasso del costo del lavoro per le commesse oltre il minimo essenziale per i lavoratori. Entro una settimana ha annunciato il sottosegretario si terrà un tavolo al Mise”. I lavoratori hanno consegnato il documento unitario Slc Cgil Fistel Cisl Uilcom Ugl con lo slogan # IosonoalmaViva . Nel documento i sindacati chiedono l’intervento del governo nazionale e regionale e annunciano una serie di iniziative nazionali di protesta fra le quali un pacchetto di scioperi. “Comune e Regione intervengano, basta parole i lavoratori vogliono i fatti”. Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani conclude “non riusciamo a comprendere come il Comitato garante per la privacy possa siglare un accordo con l’Albania per autorizzare l’uso dei dati degli utenti italiani, spingendo cosi l’introduzione nel mercato, già deregolamentato, di altri paesi che applicano costi al di sotto del minimo essenziale per i lavoratori e promuovendo in qualche modo la delocalizzazione delle commesse. Il sindaco Orlando e al presidente Crocetta chiedano al Mise di intervenire per il rispetto delle regole a tutela dei nostri lavoratori”.

Segue il testo del documento
Documento Attivo Unitario Segreterie Provinciali e RSU
ALMAVIVA CONTACT
Le Segreterie Provinciali e le RSU SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL, UGL TLC si sono riunite il giorno 26/02/15 per condividere un percorso unitario di iniziative volte alla risoluzione della vertenza Almaviva, che coinvolge una platea di 10.000 famiglie in tutta Italia, la gran parte delle quali è concentrata sul territorio palermitano.
A causa di un sistema distorto di regole e di assegnazione delle gare di appalto al massimo ribasso, i lavoratori di Almaviva rischiano oggi di perdere il proprio posto di lavoro. Quello che è accaduto sull’assegnazione dell’appalto dei Comuni di Roma e di Milano, l’incertezza della gara Wind, la riduzione sistematica dei volumi delocalizzati all’estero, oggi convalidati da un accordo del Garante sulla Privacy con l’Albania che vanifica anni di lotta a difesa dell’occupazione in Italia, determineranno ricadute economiche pesanti in termini di ammortizzatori sociali, finanche la progressiva dismissione di tutte le attività prestate dai lavoratori di Almaviva.
In Sicilia ed in particolare a Palermo si sommano due condizioni dagli effetti devastanti: la prima è determinata dagli esuberi strutturali generati dal calo dei volumi nazionali e quindi dei ricavi, situazione che fino ad oggi abbiamo affrontato con i contratti di solidarietà che a breve ci vedranno impegnati in un imminente confronto per definire possibili soluzioni; la seconda è generata dalla gara Wind e se Almaviva non avrà la forza di mantenere il lavoro, saremo chiamati a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali, attraverso un possibile trasferimento di commessa ad altri operatori, condizione non auspicabile e dalle conseguenze critiche visto l’effetto domino che si determinerebbe all’interno del nostro territorio. Inaccettabile risulta la paventata societarizzazione proposta da Almaviva che non farebbe che rafforzare tale condizione di criticità.
Riteniamo che le responsabilità della situazione cui versa il gruppo siano da attribuire, non solo alla condizione di un mercato orientato alla mercificazione del lavoro, ma anche a una dirigenza che forse dovrebbe affrontare in maniera adeguata e lungimirante la complessità della vertenza, cercando di aggredire nuove fette di mercato, riconvertendo i lavoratori attraverso processi formativi nella filiera delle telecomunicazioni. Altrettante responsabilità sono da ricondurre alla classe politica, probabilmente “distratta” da questioni che poco hanno a che fare con il rilancio di un settore “strategico” per l’Italia, di cui viene sottovalutata la portata.
Sul territorio siciliano, inoltre, dove sono impiegati più del 60% dei lavoratori del CRM di Almaviva Contact, si aggiunge un’ulteriore aggravante, dettata dalla mancanza di una sede unica che possa ospitare la totalità della forza lavoro palermitana. Se non si interviene prontamente 1500 lavoratori della sede di via Cordova verranno presto sfrattati.
L’azienda Almaviva ha recentemente trasferito la propria sede legale a Palermo. Tale decisione dei vertici aziendali procurerà per la Regione Sicilia un introito fiscale non indifferente. Sindacato e Azienda hanno chiesto più volte un’interlocuzione istituzionale con il governo regionale, senza avere mai avuto riscontri concreti, nonostante le numerose manifestazioni e sit in che hanno portato in piazza 4000 lavoratori siciliani.
Il ruolo dell’associazione degli industriali siciliana, tra l’altro, non è stato in grado di facilitare e supportare adeguatamente l’interlocuzione istituzionale.
Dal quadro descritto emerge la necessità di coinvolgere le strutture confederali, al fine di portare la committenza Wind e la direzione di Almaviva a confrontarsi seriamente e con atteggiamento eticamente responsabile sul tema occupazionale che coinvolge nella sola Palermo oltre 4000 lavoratori.
La conseguenza immediata che deriverebbe dalla mancata risoluzione positiva della vertenza richiede necessariamente il coinvolgimento di tutte la aziende del gruppo Almaviva presenti sul territorio nazionale, per scongiurare il rischio di una pericolosa e deleteria societarizzazione.
Dal confronto delle assemblee tenute con i lavoratori a Palermo è sorta forte l’esigenza di proclamare un’azione di lotta incisiva ed efficace che tenga insieme tutti i lavoratori e conservi intatto il perimetro occupazionale.
Chiediamo, dunque, alle Segreterie Nazionali di SLC CGIL, FISTEL CISL, UILCOM UIL e UGL TLC di farsi carico delle istanze accorate emerse dalle assemblee con la proclamazione immediata di un pacchetto di ore di sciopero nazionale, a tutela e garanzia della complessiva tenuta occupazionale dei lavoratori e delle famiglie di tutta Almaviva Contact.
Le Segreterie Provinciali e le RSU

 

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