Immigrazione, Furlan “il primo maggio a Pozzallo per denunciare il dramma degli sbarchi”

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“Ormai è una tragedia continua, senza soluzione di continuità. Migliaia di persone muoiono al largo delle coste italiane vittime dei trafficanti di morte che indisturbati fanno affari sulla pelle di poveri immigrati e profughi”. Lo sottolinea il Segretario Generale della Cisl, Annamaria Furlan commentando l’ennesima tragedia di immigrati che si è verificata nel Canale di Sicilia.
“Andremo a Pozzallo in Sicilia, il Primo Maggio, per denunciare ancora una volta il dramma di centinaia di migliaia di persone che muoiono nel Mediterraneo nell’indifferenza della comunità internazionale. Nulla è cambiato dal tragico naufragio di Lampedusa di due anni fa, seguito da altri tentativi di sbarchi che quotidianamente vedono l’Italia praticamente sola a gestire l’emergenza in mare aperto, oltre a dare accoglienza a migliaia e migliaia di donne, uomini e bambini nel silenzio assordante delle istituzioni internazionali e in primis dell’Europa, che aldilà della solidarietà di facciata non intraprende nessuna iniziativa concreta che possa realmente cambiare il corso di questi tragici eventi. Non si può prescindere da una revisione del trattato di Dublino III e dall’urgenza di rivedere anche i compiti e le funzioni affidate a Frontex che non è riuscita a dare risposte adeguate, incisive e soprattutto coordinate tra i diversi Paesi in tema di politiche di immigrazione ed asilo. L’impegno dell’Europa, insieme ad un ruolo di prevenzione e di controllo direttamente nei paesi del bacino del Mediterraneo, sono le uniche strade strada  percorrere se si vogliono realmente tagliare i fili della criminalità organizzata e salvare le vite umane.I numeri degli arrivi di questi giorni ci ricordano costantemente che l’emergenza non è più stagionale ma copre tutto l’anno e l’Italia non può da sola farsi carico di una gestione che deve invece essere corale”.

 

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