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Negli ultimi sette anni, dal 2008 al 2014, i lavoratori del settore edile impiegati nel Trapanese sono diminuiti del 50 per cento. La crisi nel comparto delle costruzioni, quindi, non accenna a diminuire. Per questo motivo questa mattina Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil hanno manifestato a Castellammare del Golfo per chiedere al Governo nazionale, ma anche a quello regionale, di mettere in campo tutte quelle iniziative che possano consentire la creazione di infrastrutture nel territorio trapanese in modo da dare impulso all’edilizia e all’economia locale.
I dati forniti dalla Cassa Edile di Trapani danno la misura della crisi nel settore delle costruzioni: la massa salari è passata da più di 62 milioni di euro nel 2008 a poco meno di 32 milioni nel 2014; gli operai erano 10.877 nel 2008, scesi a 5.173 ne 2014, con una contrazione, quindi, della metà. Anche sul fronte delle imprese vi è una forte riduzione: si è passati, infatti, da 2.311 imprese attive nel 2008 a 1.455 nel 2014.
Numerosi gli intervenuti alla manifestazione, iniziata con il concentramento dei partecipanti in piazza Petrolo, seguita dal comizio al teatro Apollo moderato dal segretario generale della Fillea Cgil Trapani Enzo Palmeri .
Ad aprire il comizio la relazione del segretario territoriale Filca Cisl Palermo-Trapani Francesco Danese: “Le parole chiave per il rilancio dell’edilizia sono: sblocco dei cantieri delle opere pubbliche, riqualificazione dei centri urbani e riorganizzazione del sistema di gestione delle aziende confiscate. Ci sono in provincia molte opere pubbliche oggi bloccate a causa di problemi burocratici, quali la galleria di Segesta, la bretella Birgi – Mazara del Vallo, i porti di Castellammare, di Marsala e di Trapani, il liceo “Ruggieri” di Marsala. Facendo ripartire i cantieri delle opere pubbliche, si darebbe una boccata d’ossigeno al comparto e ai lavoratori e si doterebbe il territorio di infrastrutture fondamentali per la vita dei cittadini e per l’economia turistica. Noi non consentiremo al burocrate di turno o al politico disattento di far perdere importanti opportunità per gli operai edili e per la collettività”
E’ intervenuto, poi, il segretario generale della Uil Trapani Eugenio Tumbarello: “in questa provincia – afferma – necessita riportare il lavoro, e il settore edile, è uno dei più importanti per l’indotto e per ogni opera pubblica che si definisse a supporto dei settori sui quali maggiormente si può fare impresa e generare momenti di sviluppo del Territorio. Bisogna puntare, tra gli altri, alla realizzazione delle diverse opere incompiute, alla manutenzione delle opere pubbliche per la sicurezza e al recupero dei centri urbani, elementi di fondamentale importanza per il settore edile e per lo sviluppo in nere”.
Le conclusioni sono state affidate a Franco Tarantino, segretario regionale Fillea Cgil Sicilia.”Trovandoci a Castellammare – dichiara – mi sembra doveroso soffermarmi su un’importante questione per questa città, quella della realizzazione dell’impianto di depurazione. Per la Sicilia sono disponibili un milione e 150 mila euro di fondi nazionali da spendere entro la fine dell’anno per non incorrere in sanzioni europee. Ad oggi, purtroppo, tutto è fermo, messo in stallo in alcuni casi dalla burocrazia in altri casi dalle incapacità tecniche di alcune amministrazioni a dare seguito ai bandi. La manifestazione di oggi, dunque, ha un grande valore, quello di dire che le risorse ci sono e vanno utilizzate per il bene di questa terra e dei suoi lavoratori”.Alla manifestazione sono intervenuti, tra gli altri, il segretario generale della Cgil Trapani Filippo Cutrona, il componente della segreteria provinciale Feneal Uil Sergio Buscaino, il segretario generale della Filca Cisl Palermo Trapani Antonino Cirivello e il sindaco di Castellammare Nicolò Coppola.