Ferrovie, lettera aperta della Fit Cisl “la classe politica siciliana ha fallito”

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“Negli ultimi 10 anni ci siamo sempre battuti per spiegare al mondo intero (azienda Fs nazionale e regionale , alla politica siciliana e nazionale e ai vari assessori regionali ai trasporti) che la linea ferroviaria Palermo-Catania oltre che ad essere strategica per il collegamento di due importanti e grosse città, è una linea che con pochi accorgimenti e con l’utilizzo di treni ‘no stop’ potrebbe essere più moderna, più confortevole e più veloce”. “Siamo stati sempre inascoltati da una classe politica che ancora oggi non ha dato nessun supporto politico né sulla nostra proposta né nell’utilizzo dei fondi europei dal 2000 al 2006, dal 2007 al 2013 e dal 2014 in poi”. A scriverlo in una lettera aperta sulle Ferrovie in Sicilia inviata oggi è il segretario Fit Cisl Sicilia Amedeo Benigno all’azienda e a tutte le istituzioni regionali. Da qui le proposte “continueremo a proporre soluzioni che hanno un riscontro immediato, inviteremo l’amministratore delegato delle Fs Elia che ieri ha inaugurato il nuovo treno ‘Frecciarossa 1000’ e chissà che anche qui non si possa impegnare per la realizzazione di un treno che colleghi Palermo e Catania in due ore, noi ci contiamo e per questo ci impegneremo, invitando anche il nostro Presidente della Repubblica”. Il segretario della Fit Cisl aggiunge “La Fit Cisl si è sempre battuta per dimostrare che Palermo e Catania con l’ attuale infrastruttura possono essere collegate in 2 ore e 40 minuti serviti da ottimi treni minuetto (le poltrone sono più comode e più spaziose di quelle dell’ aereo) acquistati anni fa in eco finanziamento dalla Regione siciliana”. Ma “la classe politica nel susseguirsi degli anni non ha mai fatto proposte strutturali, ha solo cercato interessi di bottega pensando solo a difendere le proprie poltrone. Tutti a sventolare ai quattro venti con una propaganda da incompetenti che per andare da Palermo a Catania si impiegano 5 ore. Per non parlare – continua Benigno – di dirigenti Fs siciliani del passato, che con l’allungamento dei tempi di percorrenza, la mancata eliminazione dei rallentamenti hanno contribuito ad avallare la denigrazione di tutti quelli che si sono divertiti a danno della collettività siciliana”. “Tutti a denigrare, organizzando anche il viaggio della ‘Freccia rotta’ per dimostrare a tutti che in Sicilia le Fs erano da terzo mondo. “Personalmente – racconta Benigno – nei giorni scorsi ho effettuato un viaggio in treno da Palermo a Catania partendo alle 6,33 con arrivo a Catania alle ore 9,40, siamo rimasti fermi a Termini Imerese 7 minuti perché siamo arrivati in anticipo ma abbiamo perso 13 minuti per i rallentamenti, saremmo potuti arrivare alle ore 9,20 per un tempo di percorrenza totale di 2 ore e 47 minuti, basta davvero poco”.
Benigno conclude “Le Fs e la Regione hanno comunicato che, a decorrere dal 3 maggio le coppie dei treni saranno sette e i tempi di velocizzazione saranno più efficaci di oggi. Ribadiamo che si può fare di più a cominciare dalle Fs che dovrebbero investire sulla comunicazione magari aggiornando il sito con gli orari dei nuovi treni. L’ assessorato – scrive il segretario della Fit Cisl Sicilia – continui a fare quello che sta facendo, vigilare e proporre, la politica pensi meno al pregiudizio e contribuisca allo sviluppo una volta e per tutte, di queste importanti infrastrutture in Sicilia”.

 

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