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“L’ ennesima ristrutturazione di un grande gruppo industriale nazionale che ridimensiona la presenza in Sicilia con gravi rischi sul sistema elettrico e ulteriori riduzioni dei livelli occupazionali: la Terna infatti intende chiudere il Centro di controllo della rete elettrica ed alta tensione di Palermo, venti i posti a rischio, non lo consentiremo, chiediamo un incontro all’assessore regionale all’Energia Vania Contrafatto e alle Commissioni regionali dell’Ars competenti”. Ad affermarlo dopo un’assemblea sulla vertenza Terna alla quale hanno preso parte i lavoratori del Dispacciamento Territoriale di Palermo, sono i sindacati Filctem Cgil, Flaei Cisl e Uiltec Palermo. “Ad oggi – scrivono – abbiano un solo collegamento elettrico con il continente e persiste la gestione particolarmente gravosa nel periodo estivo a causa dell’elevato e imprevedibile numero degli incendi boschivi che comporta la cosiddetta ‘disalimentazione’ delle linee elettriche coinvolte, tutto verrebbe aggravato dalla chiusura del Centro di controllo del sistema elettrico siciliano” . “Consideriamo inaccettabile il superamento di strutture organizzative di Terna in Sicilia, con la conseguente perdita di posti di lavoro, quando nella Regione restano infrastrutture elettriche ad alta tensione molto invasive per il territorio, oggetto di cospicui investimenti per il potenziamento ed il riammodernamento. Alla società Terna chiediamo, di tornare sui suoi passi e di procedere intanto alla copertura dei posti vacanti in turno e il mantenimento dell’organico”.