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“Chiediamo alla Regione siciliana un atto di somma urgenza con il quale si predisponga la liberazione dai fanghi di almeno una parte del porto canale di Mazara del Vallo, quella prospiciente il cantiere navale, per consentire ai pescherecci di effettuare in sicurezza le operazioni di alaggio, rimessaggio e varo”.
L’appello è delle segreterie territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Trapani, per voce di Giovanni Di Dia, Massimo Santoro e Tommaso Macaddino che stamattina hanno incontrato i rappresentanti dell’unico cantiere navale della città, il MeCaNav, e delle aziende dell’indotto del settore.
“A causa di una mancata programmazione per tempo del dragaggio del porto canale mazarese da parte della Regione – spiegano – oggi siamo arrivati a un punto di insostenibilità per l’economia locale legata al settore della pesca. I pescherecci non riescono a navigare fino al cantiere navale per effettuare le operazioni di manutenzione a causa dell’insabbiamento e di conseguenza sono costretti a rivolgersi altrove, fuori dalla nostra provincia, con gravi conseguenze per il nostro territorio e le sue aziende che sono costrette a licenziare e nei casi peggiori a chiudere battenti. Finora la Regione non ha di fatto mosso un dito per lo sblocco del progetto di escavazione, nonostante vari incontri e promesse”.
I sindacalisti concludono affermando: “Oggi rivolgiamo l’ennesimo appello al Prefetto di Trapani, ai deputati regionali e nazionali e ai senatori del Trapanese, affinché si interessino della questione per trovare una celere soluzione. In un momento di forte crisi occupazionale è assurdo che a causa della burocrazia si possano perdere ulteriori posti di lavoro”.