Periferie, lettera dei promotori carovana antimafia “impegno per convertirle in veri centri”

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“Occorre un intervento integrato per le periferie palermitane, che trasformi Palermo in una ‘città concentrica’, convertendo le periferie in altri ‘centri’. Il disagio continua a crescere perché l’offerta di servizi, mobilità e qualità urbana è inadeguata”. E’ quanto chiedono in una lettera aperta rivolta alla città e alle istituzioni, Arci, Libera e Cgil, Cisl e Uil Palermo, i soggetti promotori della tappa palermitana della carovana internazionale antimafie, che ieri ha fatto sosta allo Zen. Tra le proposte c’è quella del trasferimento nelle periferie di uffici del Comune, della Regione e dello Stato, l’apertura poli sportivi, di scuole secondarie e sedi decentrate di facoltà universitarie. “Un intervento integrato per le periferie palermitane si presenta oggi come assolutamente urgente. Le periferie palermitane – comincia così il testo della lettera – hanno le caratteristiche tipiche degli insediamenti dell’edilizia residenziale pubblica dove si concentrano i maggiori e più visibili fattori di rischio –disagio sociale, disoccupazione strutturale, delinquenza e peso delle attività della criminalità organizzata, degrado fisico – e diventano, nonostante l’impegno del mondo dell’associazionismo, della società civile, della chiesa, i simboli stessi del degrado urbano meridionale Nelle vaste periferie palermitane (e, a dire il vero a differenza di altre grandi città italiane, in parte anche nel centro storico) convergono fenomeni nuovi di dispersione produttiva e diffusione urbana tipici anche di altre città italiane con l’eredità pesante del disordine urbanistico che ha interessato la gran parte delle città del Sud”. Queste nella lettera le condizioni di vita all’interno di tanti quartieri palermitani lontani dal centro, penalizzati sul piano dei servizi pubblici e sociali: “Le periferie palermitane sono caratterizzate da una grave inadeguatezza dei servizi pubblici che rende di fatto inesigibili alcuni fondamentali diritti di cittadinanza ed acuisce il divario con il resto della città – continua la lettera – I nostri quartieri periferici, nel quadro di una pesante crisi sociale, ambientale, abitativa e della mobilità, sono vittime di diffusi processi di degrado che richiedono ora e subito interventi integrati di natura urbanistica, sociale e produttiva. Crescente è il disagio nei confronti di una inadeguata offerta di servizi, mobilità e qualità urbana. Ma in questi anni al crescente disagio sociale si è risposto con un ulteriore grave decremento delle Politiche sociali. Un miglioramento consistente dei livelli di servizio, intesi in un’accezione molto ampia dalla ‘disponibilità’ di verde pubblico all’efficienza del servizio sanitario fino alla mobilità, rappresentano una necessità, anzi, la precondizione per lo sviluppo. Occorre dare priorità ad una stagione di interventi che si ponga l’obbiettivo di rompere la spirale del degrado ed inneschi processi virtuosi di risanamento civile e sociale e, soprattutto, la creazione di occasioni di lavoro”.
La lettera si conclude illustrando le proposte: il decentramento/trasferimento di uffici amministrativi del Comune, della Regione, dello Stato; – L’istituzione di scuole superiori e di facoltà universitarie; – La costruzione, ristrutturazione, rigenerazione del costruito, secondo il principio di “consumo di suolo zero”, di poli di eccellenza, anche sportivo, che siano fruibili anche da chi non è residente; – Una “normale” e “costante” opera di manutenzione ordinaria; – Nuove opere di urbanizzazione e di trasporto intermodale, come il tram, che trasformino Palermo in una “città concentrica”, convertendo le periferie in altri “centri”.