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Cgil, Cisl e Uil Palermo stasera alle 20,30 incontrano il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, oggi a Palermo per partecipare alla Festa dell’Unita del Mezzogiorno. I segretari di Cgil, Cisl e Uil Enzo Campo, Daniela De Luca e Claudio Barone consegneranno al ministro un promemoria che contiene l’elenco delle necessità infrastrutturali della città di Palermo e della provincia. Si parte dall’Edilizia e dalle opere già finanziate per 124 milioni e cantierabili da tempo ma ferme, che sono: il raddoppio del ponte Corleone (21 milioni già stanziati), la manutenzione del ponte Oreto (3,8 milioni di fondi Fas), il collettore sud orientale di piazza Indipendenza (28 milioni), il sottopasso di via Perpignano (30, 830 milioni), le nuove fognature di via Messina Marine (14,475 milioni), la manutenzione del ponte Corleone (20 milioni), il canale di Boccadifalco (3,740 milioni) pulizia dei canali di gronda della città (2 milioni). Tra le opere nuove da finanziare e progettare i sindacati inseriscono: l’ammodernamento della Pa-Ag, tratta Palermo-Bolognetta; l’ammodernamento e la messa in sicurezza della viabilità secondaria; nuove linee di tram nella città di Palermo; il completamento dell’anello ferroviario, tratta Politeama- Lazio.
Con il ministro i sindacati affronteranno il tema del rischio di desertificazione industriale di Palermo e indicheranno le priorità dell’Industria, a partire dal Cantiere Navale, la principale realtà produttiva cittadina, che Delrio oggi ha visitato per incontrare i lavoratori. “Ai Cantieri Navali ci sono i due bacini da 150 mila tonnellate e 80 mila tonnellate che aspettano ancora di essere uno completato e l’altro costruito – dicono i segretari di Cgil Cisl e Uil – Al ministro chiederemo anche l’impegno del governo nazionale per un progetto industriale per l’ex Fiat e l’indotto di Termini Imerese e per la rigenerazione delle aree industriali di Brancaccio, Termini Imerese e Carini (vertenze Italtel, Selital, indotto Ansaldo Breda)”. Per quanto riguarda il settore dei Trasporti, i sindacati sollecitano la realizzazione dell’Interporto di Termini Imerese, un percorso intermodale fondamentale per il trasporto delle merci e l’interscambio mare-terra, del valore complessivo di 78 milioni di euro, di cui 49 milioni a valere sul Pac terza fase, 14.5 milioni di euro su fondi regionali e la rimanente parte a carico di fondi privati.
C’è poi la vertenza Almaviva: il call center rischia la chiusura in Sicilia perché a oggi non ci sono ancora le condizioni infrastrutturali per assicurare il mantenimento del sito in città. Sono in tutto 1700 gli esuberi già dichiarati dall’azienda, che punta sulle delocalizzazioni. Nella scaletta che sarà consegnata al ministro trovano anche posto il tema degli esuberi alla Telecom, che rischiano di colpire centinaia di lavoratori palermitani, e quello dell’ammodernamento della rete elettrica siciliana ad alta, media e bassa tensione, inadeguata. Solo nel 2014 l’Enel ha versato all’autorità dell’energia per la Sicilia una penale di circa 12 milioni di euro per aver superato in modo consistente il numero e i minuti medi di interruzione per cliente di energia elettrica previsti dagli standard nazionali.
La riattivazione della condotta di Scillato, che portava l’acqua a Palermo, è un’altra delle richieste. A causa di una frana avvenuta cinque anni fa, che ha distrutto la rete, e di un rimpallo di competenze tra le istituzioni che tiene fermi i lavori per la realizzazione di un bypass, si buttano a mare 700 litri di acqua ‘minerale’ al secondo, spendendo invece milioni di euro per far arrivare a Palermo l’acqua dalla diga Rosamarina. E altro capitolo al centro dell’attenzione, infine, quello della manutenzione ordinaria e straordinaria della viabilità rurale a servizio delle imprese agricole.