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L’economia, che in Sicilia non riparte come confermato pure da Eurostat, con un tasso d’occupazione del 40% appena contro una media nazionale del 56,3. La politica, che nell’Isola è ripiegata su “logiche emergenziali di tipo clientelare e di frammentazione degli interventi”. E i nodi irrisolti: dai rifiuti alla viabilità ipotecata da crolli smottamenti e frane. All’allarme conti che incombe sul futuro della Regione. Ancora, alla “desertificazione dell’industria”: chimica, metalmeccanica, persino dell’alta tecnologia. Sono i temi al centro della Conferenza regionale programmatica e organizzativa che la Cisl Sicilia celebrerà a Palermo domani, giovedì 15, al San Paolo Palace in via Messina Marine, a partire dalle 9,30. L’assise si svolge ogni quattro anni ed è stata preceduta da un centinaio di appuntamenti simili, territoriali e di categoria. Sarà aperta dal segretario regionale Mimmo Milazzo e chiusa nel pomeriggio dalla leader nazionale Annamaria Furlan. Previsti anche gli interventi dei componenti della segreteria regionale, Rosanna Laplaca e Giorgio Tessitore. E di Pietro Busetta, statistico economico nell’università di Palermo e presidente della fondazione Curella, che parlerà di “Situazione attuale e prospettive per Sicilia e Mezzogiorno”.
All’Assemblea parteciperanno 400 delegati tra rappresentanti sindacali di vertice e di base, che faranno il punto pure dello stato di salute della Cisl in Sicilia. All’incontro il sindacato arriva con un attivo di 320 mila iscritti nelle nove province del’Isola; cinque Unioni territoriali, 43 Unioni zonali, 259 Unioni comunali, 19 federazioni di categoria, quattro tra enti e associazioni, due centri servizi e un coordinamento regionale.
Il programma della giornata
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