#SiciliaInEmergenza la piazza di Trapani “subito piano di sviluppo per la città”

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Disoccupati, lavoratori in cassa integrazione, precari, pensionati, famiglie che vivono con forti disagi, hanno partecipato tutti stamani al Teatro Ariston di Trapani alla mobilitazione regionale di Cgil, Cisl e Uil, per chiedere tutti insieme “Lavoro, legalità, sviluppo”.
La manifestazione, che si è svolta contemporaneamente in 9 piazze siciliane con l’hastag #SiciliaInEmerngenza, è stata indetta per sollecitare al Governo regionale “una svolta per evitare il fallimento economico, sociale e amministrativo del territorio”. Tante le testimonianze, che si sono alternate sul palco, dai lavoratori dei settori più crisi, come l’edilizia, i trasporti, i precari della Pubblica amministrazione, il commercio, l’agroalimentare, ai pensionati.
In una sala gremita di lavoratori, disoccupati, giovani, famiglie e pensionati, i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Filippo Cutrona, Daniela De Luca ed Eugenio Tumbarello hanno lanciato l’allarme per la situazione di stallo economico in cui versa la provincia e illustrato le proposte per rilanciare lavoro, contrastare la disoccupazione, dare impulso ai settori produttivi del Trapanese e affermare la legalità.
“La manifestazione odierna – afferma Tumbarello – non vuole essere soltanto un momento di protesta per quello che non funziona in Sicilia, ma intende porsi soprattutto come un momento di proposta. Chiediamo al Governo Regionale di affrontare con serietà ogni criticità di questa Terra, e intendiamo farlo rivolgendoci ai deputati di questa provincia che per esperienza conoscono il territorio e che hanno il dovere di tutelarlo. E’ il momento di cambiare rotta, se questo Governo non è all’altezza passi la mano”.
Tra gli interventi, a portare la propria testimonianza, lavoratori di diversi settori in crisi, disoccupati e pensionati.
I dati occupazionali illustrati durante la mattinata confermano la desertificazione vissuta dal territorio: i giovani senza lavoro sono oltre ~il 50 per cento. Tragici i dati dello “scoraggiamento” soprattutto per il segmento giovanile (73,1 per cento).
Grave la contrazione delle imprese che nell’ultime si sono ridotte dell’11,4 per cento. Dal quadro emerge , inoltre, una situazione preoccupante per i pensionati. Circa 30 mila vivono con la pensione minima di sole 500 euro.
“La carenza infrastrutturale, con gli attesi interventi del porto, e i collegamenti fra aeroporti, la rete ferroviaria da rilanciare, non può di certo sostenere quella esigenza di sviluppo del turismo del quale la città dovrebbe vivere, troppi i settori in crisi, scarse le politiche sociali – spiega De Luca -, bisogna dare la scossa ad una politica che a tutti i livelli sembra del tutto avviluppata nei propri interessi e negli equilibri interni per rendersi conto che le nostre città sono allo stremo”.~
Tra le proposte per uscire dall’empasse e garantire sviluppo nel trapanese: un piano integrato per il commercio e il turismo, un piano straordinario per le infrastrutture, il rilancio della cantieristica navale, dell’agricoltura e del territorio e la contrattazione sociale a tutela dei lavoratori, dei pensionati, dei disoccupati e dei migranti, lo sblocco dei cantieri edili, soluzione per il precariato pubblico, salvaguardia dei diritti alla salute, studio, accoglienza e mobilità.
“In un territorio fortemente permeato dalla presenza della mafia – dice Cutrona – lo sviluppo deve necessariamente passare dall’affermazione della legalità. In provincia di Trapani il malaffare continua a frapporsi allo sviluppo del territorio soffocando le realtà produttive sane e creando disoccupazione e povertà. Trapani è uno dei territorio con il maggior numero di imprese sequestrate e confiscate alla mafia ma occorre dare un segnale forte affinché esse continuino ad essere produttive e a garantire lavoro”.
Le foto della giornata
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