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E’ stato siglato stamani da Fincantieri, Fim e Uilm, l’accordo sulla cig ordinaria che scatterà a partire da lunedì 9 novembre per i prossimi tre mesi. “Dopo il sì espresso dai lavoratori con il referendum al quale, ribadiamo, abbiamo invitato tutti a partecipare democraticamente come giusta consuetudine, – commentano il segretario Fim Palermo Trapani Ludovico Guercio e Nino Clemente Rsu Fim – abbiamo firmato l’accordo sulla cig che l’azienda aveva comunque già avviato unilateralmente inviando ieri le lettere ai lavoratori. Con la trattativa di oggi siamo riusciti ad ottenere la riduzione del numero di lavoratori da 160 a 148 e della punta massima da 105 a 95, la rotazione e le trasferte in altri stabilimenti per ridurre il peso sui dipendenti”. La cig scatterà dunque a partire dal prossimo 9 novembre per tredici settimane. “E’ una fase che non ci lascia tranquilli e che l’azienda avrebbe comunque applicato unilateralmente, con l’accordo le Rsu potranno fare di tutto per tutelare al meglio i lavoratori in questo passaggio”. Una fase necessaria secondo l’azienda per via della carenza delle commesse legata allo stato infrastrutturale del cantiere. “Ma nell’accordo Fincantieri precisa che Palermo al pari degli altri stabilimenti farà parte delle attività produttive del prossimo quadriennio e, a partire da febbraio, è annunciata l’avvio di una sessione di costruzione. Un punto fondamentale , al tavolo infatti, abbiamo chiesto la garanzia che il cantiere palermitano rientri in tutti i progetti industriali di rilancio della società”. La cig sarà a rotazione, e durante il periodo dell’ammortizzatore l’azienda ha garantito con l’accordo l’avvio di corsi di qualificazione e riconversione del personale e un ticket per i partecipanti. Ilavoratori interessati, inoltre matureranno la tredicesima. Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani conclude “E’chiaro che non intendiamo sostenere nessun alibi per i ritardi nel rilancio del cantiere palermitano, continua, infatti, la nostra battaglia sindacale anche nei confronti di una Regione in ritardo e assente, se si vuole davvero dare un impulso, bisogna subito realizzare l’infrastruttura per l’off-shore , il bacino da 80 mila tonnellate, e garantire cosi quella ripresa delle attività per il secondo semestre del 2016 annunciata da Fincantieri. Sia chiaro che questo resta il nodo centrale della vertenza, per la quale faremo sentire la nostra voce in caso contrario