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Il 25 novembre è la ‘Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne’. A proclamarla l’Onu nel 1999, scegliendo una data-simbolo. Perché il 25 novembre 1960, nella Repubblica Dominicana, quand’era dittatore Trujillo, tre sorelle, Mirabal il cognome, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate e i loro corpi furono scaricati in un burrone. Fu simulato un incidente. Insomma, un brutale assassinio da non dimenticare.
Non sempre e non ovunque, da allora, le cose sono cambiate: come nel caso delle bambine dell’India stuprate e uccise. Delle donne infibulate, dei femminicidi. O come per la violenza nascosta, anche nel nostro mondo, tra le mura di casa.
La Cisl Sicilia, afferma il segretario Mimmo Milazzo, si batte per eliminare ogni forma di discriminazione subita dalle donne. Per alzare un argine “contro la violenza sulle donne e il loro sfruttamento”. Per impedire ogni crimine commesso in nome dell’onore e di ideologie e credenze etniche e religiose. E per promuovere una cultura basata sul rispetto della donna, “dalle mura domestiche ai luoghi di lavoro. In ogni ambito di ogni società”. “Il nostro territorio – aggiunge Daniela De Luca – deva ancora fare molto sul fronte dell’impegno a favore della emancipazione, su questo fronte siamo in prima linea come sindacato ogni giorno, partendo anche dai dati sulla disoccupazione femminile che sono ancora troppo alti” Per la leader Cisl Annamaria Furlan, che interverrà sul tema con un editoriale che apparirà domani sul quotidiano Conquiste del Lavoro, “la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne rappresenta per la Cisl un momento di riflessione e rilancio del proprio impegno contro un fenomeno che continua a rimanere grave e che ha sempre più bisogno di sentinelle”. Obiettivo: sviluppare una più puntuale azione di prevenzione, condizione fondamentale per un contrasto concreto ed efficace.