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“Ora Palazzo Chigi e Palazzo d’Orleans non hanno alibi. Si faccia leva sulla decisione del Parlamento Ue per abbattere significativamente i costi delle tratte marittime, ferroviarie e aeree. E si attui la fiscalità compensativa con la creazione di zone franche”. Così il segretario della Cisl Sicilia, Mimmo Milazzo, dopo l’approvazione a Strasburgo, stamani, della risoluzione che riconosce la ‘condizione di insularità’ di Sicilia e Sardegna. Con la decisione del Parlamento Ue, commenta la Cisl, “cambia potenzialmente tutto”. In pratica, si aprono “scenari di notevole interesse” dato che lo svantaggio in cui le regioni insulari versano non è più, ora, mera enunciazione di principio. “Da oggi – sottolinea la Cisl – c’è un atto formale di cui i governi regionale e nazionale dovranno tener conto”. Perché il principio della continuità territoriale, nonostante tanti buoni propositi, non è mai stato attuato con tutto quello che questo ha comportato in termini di freno allo sviluppo. E quanto alla leva fiscale, fin qui è stata, di fatto, “mera risposta al bisogno di cassa più che strumento di politica economica e sociale”. “Il caso dell’Irlanda – aggiunge Milazzo – testimonia che un regime fiscale avvantaggiato in forza del disagio che si compensa, innesca un circuito virtuoso di nuove imprese, nuova occupazione e crescita produttiva”. La Sicilia ha le stesse potenzialità dell’Irlanda, sottolinea la Cisl, con la differenza che, proprio per la sua posizione geografica, potrebbe essere piattaforma strategica europea nel Mediterraneo. Insomma, Palermo e Roma non hanno più alibi. “I governi regionale e nazionale aprano, con il contributo delle forze sociali, una discussione che dia seguito alla decisione del Parlamento Ue”.