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“Non possiamo accettare questo atteggiamento da parte dell’azienda che non solo dichiara gli esuberi, ma di fatto sancisce anche il rifiuto di continuare ad utilizzare gli ammortizzatori sociali, considerati costosi , poco flessibili e di difficile gestione. Si tratta di 1670 famiglie solo a Palermo, la trattativa sarà in salita ma non possiamo consentire che questi lavoratori vengano licenziati”. Ad affermarlo sono Eliana Puma Rsu Fistel Cisl e Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani nel giorno della conferma dell’avvio delle procedure di mobilità per 1670 lavoratori a tempo indeterminato del call center Almaviva Palermo. Domani la prima giornata di protesta dopo l’annuncio. I lavoratori sciopereranno e si ritroveranno in in piazza Indipendenza dalle ore 9 per un sit in. A Roma gli esuberi saranno 918, 400 a Napoli. “Sono tutti lavoratori a tempo indeterminato assunti fra il 2001 e il 2007. È’ una catastrofe sociale di portata devastante, nei prossimi giorni i negoziati saranno serrati e difficilissimi, perché non possiamo rassegnarci a questo stato di cose e alla posizione assunta dall’azienda. Anche i committenti devono assumersi le responsabilità, perché sono loro che hanno determinato questo stato di cose con la corsa al massimo ribasso delle gare, trasgredendo ogni regola e calpestando i diritti dei lavoratori . Nelle prossime ore valuteremo la legittimità dell’apertura delle procedure solo sui siti che registrano le perdite maggiori , riteniamo inaccettabile penalizzare le sedi le cui difficoltà dipendono principalmente dall’Azienda e dalle committenti”. Dalla Cisl il forte appello alle istituzioni locali, regionali , nazionali. “Almaviva resta la più grossa realtà produttiva e occupazionale di Palermo – commentano Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani e Assisi segretario Fistel Cisl – . Oggi più che mai dato che si è palesata la portata del disastro sociale, le istituzioni non possano restare sorde al grido di aiuto di 1670 famiglie. Chiediamo di fare fronte comune per evitare il peggio,la nostra città non può permettersi questa enorme perdita. La Regione faccia presto a dichiarare lo stato di crisi per il settore in Sicilia e sollecitare al tavolo nazionale che si è insediato, tutte le misure annunciate.”
La Cisl sollecita dunque la formazione dei lavoratori verso l’uso di nuove tecnologie, la riforma del cosiddetto articolo 24 bis decreto sviluppo sulle delocalizzazioni per rendere le misure più restrittive risolvendo le storture anche nell’aspetto sanzionatorio, gli incontri promessi dal Mise con i committenti di Almaviva per discutere insieme di tutele e clausole sociali, e con tutte le altre misure. “Governo nazionale e Regione facciano presto. Si convochi subito anche un tavolo territoriale con comune e Regione per poter trovare supporto alla vertenza anche a livello locale, serve il massimo impegno di tutti ”.