Almaviva, Furlan “governo intervenga concretamente”, oggi quinto giorno di proteste

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Il Governo deve scendere in campo per trovare insieme all’azienda, al sindacato ed alle Regioni una soluzione alla vicenda Almaviva, dove migliaia di lavoratori e lavoratrici rischiano di perdere il proprio posto di lavoro, precipitando nel baratro della disoccupazione”. Cosi la segretaria nazionale della Cisl Annamaria Furlan e il segretario generale della Fistel Cisl VitoVitale hanno espresso la sua vicinanza ai lavoratori Almaviva, a Palermo giunti al loro quinto giorno di proteste dopo l’annuncio degli esuberi. “Il clima sta diventando ogni giorno di più preoccupante ed incandescente nei tre siti di Roma, Napoli e Palermo dove i lavoratori chiedono giustamente un impegno chiaro del Governo, delle istituzioni locali e soprattutto delle aziende committenti per evitare i licenziamenti, la delocalizzazione e la chiusura dei call center. La Cisl è già impegnata fortemente in tutti i siti per salvare i posti di lavoro, garantire la continuità produttiva e regolamentare questo settore dove spesso non vengono rispettati i contratti e la dignità del lavoro. Ma occorre – aggiungono Furlan e Vitale – che in questa vertenza così delicata tutti dimostrino un alto senso di responsabilità, accelerando l’apertura di un tavolo nazionale di confronto per trovare una soluzione che dia garanzie sul futuro di questo comparto produttivo e di tante famiglie italiane”. Stamani sit in sia davanti la sede della committente Wind, palazzo Gamma, sia davanti la sede dell’azienda in via Cordova. Dai lavoratori l’appello all’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice perché “la vertenza ha una connotazione morale oltre che sociale”. Diverse iniziative di protesta, annunciano i sindacati verranno organizzate in questi giorni . Il 31 marzo l’incontro fra l’assessore regionale alle Attività Produttive Lo Bello e l’azienda a Roma, e il primo aprile fra sindacati e azienda sulle procedure di mobilità avviate. Per il segretario Cisl Palermo Trapani Daniela De Luca “non possiamo tollerare la perdita di un solo posto di lavoro, è una vertenza cruciale per il territorio, Palermo ha già pagato l’altissimo costo dell’abbandono di grandi aziende. Le istituzioni a tutti i livelli facciano il possibile per salvaguardare questi lavoratori e le loro famiglie che vivono giorni di disperazione, mettendo in campo sin da subito le iniziative discusse al primo incontro del tavolo avviato al Mise sulla crisi dei call center”. Secondo il segretario Cisl Sicilia Mimmo Milazzo “i call center rappresentano l’unica vera grande industria in Sicilia, la situazione è drammatica, non è concepibile che governo regionale e nazionale di fronte a questa situazione che rischia di mettere sul lastrico 3 mila famiglie in tutto il paese, non intervengano concretamente e in modo risolutivo per garantire il lavoro. Chiediamo – conclude Milazzo – un intervento straordinario dal governo centrale affinché Almaviva assuma la valenza di grande vertenza nazionale quale è , per garantire un reddito ai lavoratori e le commesse sul territorio” .

 

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