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“Un coordinamento territoriale contro la povertà fra tutti i soggetti locali coinvolti nella gestione del disagio sociale, dai comuni, ai sindacati, al terzo settore, la Caritas, così come previsto dalla proposta avanzata dall’Alleanza nazionale contro la povertà con il Reis, il reddito di inclusione sociale”. A lanciare la proposta e la Cisl Palermo Trapani durante l’incontro su “Vecchie e nuove povertà, superare l’assistenzialismo, promuovere l’autonomia”, alla presenza di istituzioni e associazioni che si occupano del fenomeno per voce del segretario Daniela De Luca. “Una rete locale che affianchi i comuni, titolari dell’erogazione dei contributi di sostegno, per una presa in carico delle famiglie in difficoltà, sostenendole nel percorso di inclusione sociale, dall’inserimento professionale, all’intervento nei casi di dispersione scolastica e anche ai consulti psicologici, nei casi particolari” . “Chiediamo dunque ai comuni – aggiunge De Luca – di attivarsi per creare una rete locale sull’esempio di quella nata nel 2014 a Torino per mettere insieme, esperienze, servizi, capacità nel trattare il fenomeno della povertà e occuparsi dell’inclusione sociale in ogni suo aspetto. Finora purtroppo è mancato un reale coordinamento fra tutti i soggetti che, invece, unendo le forze possono davvero assistere le persone in difficoltà in tutto il loro percorso”. “Non si tratta più solo del disoccupato o il pensionato al minimo, a vivere in povertà assoluta e a volte anche senza un tetto sopra la testa , sono operai in cassa integrazione, famiglie monoreddito, artigiani, commercianti, i nuovi poveri insomma che non trovano risposte adeguate dalle istituzioni sia in termini di assistenza sia in termini di rilancio dell’economia che possa sostenerli nel percorso di inclusione sociale” commenta De Luca. Partendo dal Sia il sostegno al reddito approvato dal governo nazionale nell’ambito del piano per il contrasto alla povertà, (per i nuclei familiari con almeno un figlio minorenne o disabile o una donna in gravidanza, con Isee fino a 3 mila euro , da 80 mensili fino a 400 massimo a seconda del nucleo familiare) che dovrebbe partire a luglio , un prolungamento della social card già sperimentata a Palermo, la Cisl sollecita dunque la massima collaborazione fra tutti gli enti coinvolti, sindacati e associazioni in modo dunque da realizzare una sorta di “alleanza territoriale contro la povertà”. “Pare chiaro quanto a questo scopo, sia necessario lo strumento di un osservatori unico che possa monitorare il fenomeno con un’unica azione di contrasto che deve avere come obiettivo il massimo utilizzo delle risorse nazionali che arriveranno con le nuove misure previste dal ddl sulla povertà”. Dal sindaco di Palermo Leoluca Orlando la disponibilità a fare rete “è fondamentale partire da questo incontro per avviare un percorso da costruire tutti insieme, tutto per uscire dalla logica dell’assistenzialismo, serve la massima collaborazione fra tutti. Noi puntiamo ai percorsi individuali personalizzati per l’accompagnamento verso l’autonomia rispetto alla mancanza di lavoro, di una casa, attraverso le attività sociali per far sentire chi non ha nulla, meno solo” . L’assessore comunale alla Cittadinanza sociale Agnese Ciulla, punta l’attenzione sulla necessità di una progettualità a lungo periodo contro le emergenze. “Nell’ultimo triennio il fondo nazionale di politiche sociale è stato tagliato di un terzo è necessario avere maggiori risorse. Lo scorso anno per il contributo all’alloggio hanno presentato domanda a Palermo solo 200 persone, manca anche dunque, la consapevolezza e la conoscenza degli strumenti a disposizione. Per questo appoggio la proposta di fare una unica rete anche partendo dal protocollo per le politiche sociali firmato fra Anci e Regione. Intanto – annuncia Ciulla – per il prossimo bando sulla morosità incolpevole Palermo ha avuto dalla Regione 165mila euro, rispetto ai 22 mila euro appena dell’ultimo. A breve inoltre prepareremo il nuovo bando per il contributo al disagio alloggiativo e sull’accompagnamento, all’autonomia abitativa, stiamo cambiando i requisiti per cui anche gli adulti con disabilità potranno partecipare. Sta partendo inoltre il Pon Metro, che assegna per questi temi 25 milioni”. “La rete è ormai essenziale – commenta Giovanna Marano assessore alle Attività produttive del comune di Palermo – il nostro obiettivo è sicuramente superare la logica dell’assistenzialismo con politiche del lavoro. Puntiamo sul coordinamento delle politiche attive del lavoro, in cui tutti i soggetti possano mettere insieme la propria esperienza nell’interpretare al meglio le esigenze del tessuto produttivo, tutte le risorse che arriveranno nei prossimi anni, vanno spese in questa direzione. Intanto nella prima settimina di lavoro lo Sportello per il lavoro ha preso in carico 30 persone in pochi giorni, solo uno però di questi era disponibile a fare impresa e questa è invece la logica che dovrebbe prevalere per la promozione reale dello sviluppo locale”. Per l’assessore ai Servizi Sociali del comune di Trapani Michele Cavarretta “la situazione è grave, noi ci siamo attivati per ricevere in assessorato le richieste dei cittadini, ma non solo contributi economici, ci siamo impegnati anche in percorsi di accompagnamento al lavoro per dare dignità ai nostri cittadini”. Nunzio Reina presidente Confartigianato Palermo sottolinea l’importanza “di una maggiore consapevolezza da parte di tutti sul fenomeno della povertà , fare rete e coinvolgere tutte le associazioni della città per evitare che la situazione si aggravi”. Dalle associazioni di volontariato la conferma dell’aumento della condizione di indigenza. “C’è sempre una maggiore esigenza di casa a Palermo, dei 3 mila senza dimora la maggior parte sono italiani – commenta Giuseppe Mattina della Federazione italiana delle organizzazioni per i senza dimora – . Se non c’è la casa, non può esserci nessuna forma di accompagnamento e inclusione sociale. Il diritto alla casa e il diritto a lavoro sono inseparabili, le risorse ci saranno , nei prossimi anni arriveranno da fondi nazionali ed europei circa 100 milioni di euro per il contrasto alla povertà,bisogna spenderli al meglio”. Il presidente della Caritas Palermo Sergio Mattaliano punta il dito contro l’assistenzialismo. “E’ anche un fenomeno culturale – dice – , la gente non vuole uscire fuori dall’assistenzialismo, vuole essere mantenuta e spesso a molti fa comodo mantenere questo sistema. In tanti speculano, pensano che ci siano chissà quali liste di case da assegnare, ma non è così. Oggi accompagnare all’autonomia è possibile”. La Caritas dunque è in prima linea nel contrasto ogni giorno del fenomeno. “Abbiamo rilevato con i nostri centri di ascolto quanto sono gravi i dati dell’emergenza sociale –spiega Mario Sedia il direttore Caritas – , ma c’è finalmente un impegno di tutti per affrontare queste nuove povertà con un vero accompagnamento. Le nuove povertà sono quelle causate del gioco d’azzardo, dalla incapacità a gestire con poche risorse anche la sola sussistenza quotidiana-. Per questo si rende necessario il concetto di vicinanza e accompagnamento sociale e familiare”. “C’è un livello di diritti che attiene alla dignità dell’uomo, la questione sociale è antropologica noi ci occupiamo di circa 140 clochard – afferma il rappresentante della comunità di Sant’Egidio, Vincenzo Ceruso – spesso si tratta di persone che sono passate da vita normale ad una totale invisibilità, bisogna ricostruire percorsi individuali di rinascita e creare il clima che favorisca la fuoriuscita da questa situazione di disperazione, in cui poter vedere una possibilità diversa, e per questo c’è senz’altro bisogno di un alleanza”.
Le risorse vanno spese al meglio , ribadisce Mimmo Milazzo segretario Cisl Sicilia. “In Sicilia – spiega – non si vede ancora la luce e la povertà è aumentata, non c’è stato un vero coordinamento sulle politiche sociali e serve una regia per l’utilizzo delle risorse disponibili . Attendiamo ancora, inoltre, che l’Assemblea regionale siciliana affronti il ddl sulla povertà e che vengano usati al meglio i fondi Pac. Ciò che si rende necessario non sono solo gli interventi sociali ma anche misure per far rinascere l’economia e un utilizzo migliore delle risorse da parte dei distretti socio-sanitari delle risorse del Piano di azione e coesione”.
A concludere Maurizio Bernava segretario confederale Cisl nazionale con delega alle politiche sociali . “Il governo nazionale per la prima volta ha scelto di affrontare il tema della povertà con un piano, c’è la traccia giusta ma bisogna evitare che si trasformi in una ennesima forma di assistenzialismo. L’indigente deve essere accompagnato verso una condizione di dignità con veri servizi di inclusione sociale e al lavoro, servizi per la salute e la prevenzione, contro la dispersione , tutto ciò che è fondamentale per chi vive nel disagio. Per questo bisogna fare una programmazione unica verso i veri obiettivi strategici contro la povertà. Chiederemo al governo maggiori risorse, per i prossimi 4 anni serviranno almeno 7 miliardi e bisogna programmare un modello di intervento che finora è mancato”.