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Diverse manifestazioni si sono svolte nelle principali città dell’isola fra le quali Palermo e Trapani nel giorno dello sciopero generale nazionale della scuola proclamato da Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals Confsal. Uno sciopero molto sentito nell’isola, dicono i sindacati, “perché incentrato su temi importanti per il mondo dell’istruzione”. Dal rinnovo del contratto, scaduto da sette anni, alle problematiche del personale Ata, dalla soluzione del precariato alla valorizzazione della professione docente, dalla libertà d’insegnamento al diritto allo studio: questi gli argomenti principali al centro della protesta – riassunti in documenti che a fine mattinata saranno consegnati ai Prefetti- con il comune denominatore della richiesta di modifica della legge 107, cosiddetta sulla “buona scuola” e di investimenti sul mondo della scuola. “Un primo risultato della nostra iniziativa- informano i segretari regionali dei sindacati Graziamaria Pistorino (Flc Cgil), Francesca Bellia (Cisl scuola), Claudio Parasporo (Uil Scuola) e Michele Romeo (Snals Confsal)- è la convocazione del tavolo sugli Ata, il 26 maggio Roma. Si tratta di personale importante per il funzionamento della scuola, che ha subito tagli di organico inaccettabili fino all’ultima Finanziaria che addirittura rende impossibile la nomina di supplenti”. I sindacati fanno sapere che “la battaglia proseguirà fino al raggiungimento di risultati su tutti gli obiettivi prefissati”. I segretari aggiungono: “In una regione che non ha una legge sul diritto allo studio, dove il tempo pieno nella scuola presenta percentuali ridicole rispetto al resto del Paese e si trova in tanti casi messo a rischio dai tagli agli locali e che ha inoltre alti tassi di dispersione scolastica, le ricadute dei tagli e della legge 107 si stanno manifestando in tutta la loro gravità. Noi chiediamo un cambio di rotta- sottolineano Pistorino, Bellia, Parasporo e Romeo- per una scuola democratica che valorizzi il ruolo di chi ci lavora e garantisca il diritto allo studio”.