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“Le ripetute lamentale dei cittadini, giustamente inviperiti per le cadute d’efficienza del servizio che l’Amat eroga all’utenza e le ormai cicliche aggressioni agli autisti e ai verificatori titoli di viaggio [Marker]dell’azienda di trasporto, ci impongono di sollecitare ulteriormente agli amministratori e alle istituzioni, le scelte non più rinviabili per l’Azienda. L’esiguità del numero di autisti addetti alla conduzione dei bus e i pochi mezzi idonei e datati, costituiscono allo stato attuale la mina vagante che mette quotidianamente a rischio il servizio e la sicurezza degli operatori aziendali”. A scriverlo in un documento unitario dopo l’incontro con la dirigenza dell’azienda, sono i sindacati di Amat, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Orsa Trasporti.
“Purtroppo – spiegano Franco Mineo Filt-Cgil, Mimmo Perrone e Salvatore Girgenti Fit-Cisl, Giuseppe Governale Uil-trasporti, ~Emanuele Giannilivigni FaisA-Cisal e ~Giuseppe Taormina Orsa-Trasporti – pur avendo chiesto più volte un incontro con il Prefetto di Palermo per affrontare la questione sicurezza a bordo dei bus, non abbiamo ancora ricevuto risposta alcuna. Parallelamente registriamo sul fronte aziendale un atteggiamento ritardatario e per certi versi ostracista da parte del Presidente dell’Amat, che più volte invitato al rispetto degli obblighi contrattuali, non da risposte sullo stato economico-finanziario dell’azienda, e sul progetto di continuità, programmazione e sviluppo dell’azienda Amat”. Durante l’incontro i sindacati hanno ribadito l’importanza di confrontarsi sui numeri fondamentali per analizzare la reale condizione societaria. “Ma abbiamo precisato che potremmo intraprendere altre iniziative di prerogativa sindacale qualora in occasione della prossima riunione fissata il 28 giugno, non dovessimo ricevere risposte” .
“C’è estrema urgenza di rinfoltire l’organico di autisti per circa 200 unità, mentre al contempo tantissimi lavoratori ancora part-time richiedono dopo 10 anni, la legittima stabilizzazione a tempo pieno senza la quale, ogni ulteriore ipotesi di mobilità orizzontale fra i lavoratori delle aziende partecipate del Comune di Palermo, risulterebbe lesiva nei confronti dei diritti dei lavoratori che attendono da anni la stabilità salariale che completi la dignità lavorativa, attualmente monca. Per tale condizione attendiamo di conoscere dall’azienda la pianta numerica del personale e del piano industriale che ci dia maggiori garanzie sul futuro dell’azienda” concludono.