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Scenderanno in piazza il prossimo 28 giugno per chiedere la proroga a due anni della durata del permesso di soggiorno per attesa occupazione, la sanatoria delle posizioni dei migranti che hanno già perso il permesso di soggiorno e la lotta al lavoro sommerso, Cgil Cisl Uil in tutto il territorio nazionale, con sit in davanti le prefetture. L’appuntamento a Palermo è dalle ore 10 alle 12 in via Cavour. “A livello nazionale – spiegano Filippo Ristagno presidente Anolf Palermo l’associazione nazionale Oltre Le Frontiere della Cisl e Nadine Abdia copresidente regionale Anolf – sono 80 mila i permessi di soggiorno rinnovati per attesa occupazione per un anno, ma in molti non riescono a trovare lavoro in soli 12 mesi. Per via delle norme restrittive vigenti in materia di soggiorno in Italia, infatti, gli stranieri vedono messa in discussione la propria permanenza regolare”. “Molto spesso chi ha chiesto il rinnovo del permesso di soggiorno per attesa occupazione, non riesce a trovare un nuovo lavoro nel lasso di tempo di un anno – spiegano i segretari Cgil Cisl Uil Palermo, Enzo Campo, Daniela De Luca e Gianni Borrelli –, e ancor più spesso molti di loro vengono sfruttati in nero, senza quindi possibilità di richiedere il rinnovo. Intanto cresce la disoccupazione fra gli stranieri, nel Mezzogiorno il tasso supera il 15%. E’ necessario, dunque, prorogare a due anni il permesso e che le istituzioni si impegnino a sostenere i sindacati in questa battaglia contro il rischio di clandestinità e lavoro sommerso, un tunnel da cui è difficilissimo uscire e in cui vengono cancellati i diritti fondamentali, civili e del lavoro”. “Chiediamo quindi una maggiore collaborazione su tutti questi fronti”. “Scenderemo in piazza – aggiungono – per chiedere vere politiche dell’accoglienza al governo nazionale”. Con la legge 92/2012, la durata del permesso per attesa occupazione è stata portata da sei mesi a un anno (minimo). “Da tempo Cgil, Cisl, Uil chiedono all’esecutivo di estendere la durata del permesso per attesa occupazione a due anni, vincolando il provvedimento alla messa in atto di concrete politiche attive del lavoro che sono necessarie dato che la crisi ha eroso milioni di posti di lavoro” concludono Campo, De Luca e Borrelli. Presso gli sportelli del patronato Inas e dell’Anolf , è già possibile fare richiesta del rimborso del contributo del permesso di soggiorno , sulla base della sentenza del Tar del Lazio e della Corte di giustizia europea.
Il volantino