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Un appello ad attivare un tavolo ministeriale con tutti i soggetti interessati nella gestione rifiuti in Sicilia, “ma solo per occuparsi concretamente degli ‘affari’ dei siciliani e dei lavoratori del settore e non degli interessi legati all’affaire rifiuti”. A lanciarlo sono Fp Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti per voce dei segretari Claudio Di Marco, Dionisio Giordano e Pietro Caleca. “Si faccia prestissimo, la strategia non può essere solo tamponare emergenze, ma soprattutto realizzare fatti a partire dall’applicazione delle norme esistenti, delle sanzioni per chi sbaglia. E quindi è necessario avviare un reale progetto da mettere in pratica che non può passare da una nuova legge di riordino di un sistema che di fatto non è mai stato riordinato: ci sono ancora gli Ato e non sono partite le Srr, la legge 9 del 2010 contiene anche parti positive e realizzabili se solo la volontà degli attori interessati si spogliasse degli interessi di parte”. “Da troppi anni – continuano Di Marco Giordano e Caleca – denunciamo un sistema rifiuti nell’isola in continua emergenza e in continue deroghe, che probabilmente, a qualcuno sono servite e son piaciute, certamente non ai lavoratori del settore e non ai cittadini”. Cgil Cisl e Uil aggiungono: “Governo regionale ed Anci , gestori di discariche pubbliche e private, imprese di gestione dei servizi e rappresentanti dei lavoratori e soprattutto i 390 sindaci hanno il solo compito di evitare che la Sicilia si riduca in una enorme pattumiera, rispettando le norme e le regole”. Da qui le proposte “a partire dall’approvazione delle dotazioni organiche delle Srr e dei piani d’ambito fondamentali per mettere realmente fine agli Ato, in liquidazione già da tre anni, ma ancora titolari del servizio e consentire di espletare le gare a dimensione territoriale d’ambito e non per singolo comune”. “I sindaci si impegnino concretamente a riscuotere la Tari, è assurdo che un sistema che per norma dovrebbe reggersi sulla tariffa pagata dai cittadini, non si impegni per riscuotere quanto dovuto da chi ancora evade: mediamente in Sicilia il 50% dei cittadini iscritti a ruolo non paga ed è chiaro che cosi, la gestione vada in crisi”. Sulla raccolta differenziata , secondo i sindacati “è un’occasione da non poter spostare ancora in avanti nel tempo perché riduce costi di conferimento ed aiuta il mantenimento dei livelli occupazionali e quindi nessun alibi, le amministrazioni locali si attivino concretamente, ma è chiaro che senza impianti anche la differenziata sarebbe inutile , pertanto vanno spese tutte le risorse che la Regione ha già per realizzarli”. Cgil Cisl Uil concludono: “Si realizzi subito e sul serio tutta la tecnologia di nuova generazione che rientra nel ciclo integrato dei rifiuti, in siti già esistenti e idonei”.