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“Apprendiamo di una bozza di Finanziaria regionale 2017 pronta per essere portata in giunta. Con cifre, settori, priorità già definiti. Ma non ritiene il governo della Regione di confrontarsi con le parti sociali sugli indirizzi dell’azione politica?”. Così la Cisl Sicilia in una polemica nota che parla di “supponenza”, “spocchia” e “autoreferenzialità” del governo regionale. “Errare humanum est – scrive la Cisl – perseverare diabolicum”. L’anno prossimo è quello in cui si voterà per un’Ars che, per la prima volta, sarà a 70 deputati. “Palazzo d’Orleans intende fare solo campagna elettorale – chiede la Cisl – o c’è spazio per un’azione politica che metta in moto processi condivisi di sviluppo?”. Nell’Isola, osserva il sindacato guidato da Mimmo Milazzo, diminuiscono gli assunti: da gennaio a luglio sono calati del 10%. Eppure, “di Patto per la Sicilia sappiamo solo quello che abbiamo letto sui giornali”. Ora, apprendiamo che il governo vuole archiviare l’approccio lacrime e sangue. Ma “quali i criteri sui quali l’esecutivo pensa di impostare le scelte economiche e politiche? Il governatore e la sua giunta, non ritengono corretto ascoltare sindacati e imprese?”. Oltretutto, in un contesto che non è affatto roseo, rimarca la Cisl ricordando le stangate milionarie che continuano a fioccare da Bruxelles. Per la mancata depurazione delle acque (185 milioni per quest’anno). E per gli annosi ritardi in tema di rifiuti, denuncia il sindacato sottolineando che l’Isola è ultima in Italia per efficienza del sistema. “Per impianti di smaltimento inesistenti~– rileva la nota – per l’84% dei rifiuti che finisce in discarica contro il 7% della Lombardia. Per l’inesistenza di termovalorizzatori che dagli scarti ricavino energia. E per una differenziata che resta abbondantemente sotto il 10% a dispetto delle indicazioni di Bruxelles”.