[print_link]
Restano distanti le posizioni fra azienda e sindacati dopo l’incontro di oggi sui primi trasferimenti di 150 lavoratori di Almaviva Palermo a Rende, in Calabria. “Abbiamo ribadito che riteniamo i trasferimenti comunicati dall’Azienda illegittimi, non vorremmo fossero licenziamenti mascherati. La commessa Enel termina il 31 dicembre, gli animi dei 150 lavoratori e con loro di tutti gli altri colleghi sono disperati, non comprendiamo i vantaggi economici e strutturali derivanti dai trasferimenti verso la sede di Rende”. Ad affermarlo sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel sulla vertenza Almaviva. “Almaviva comunica che non ritirerà i trasferimenti e che se non ci saranno delle soluzioni si valuterà una ristrutturazione. Questo atteggiamento oltre a essere irrispettoso degli accordi lo è ancora di più nei confronti delle persone che vivono e lavorano ad Almaviva, le stesse persone che hanno contribuito a farla espandere oltre i confini nazionali”. Intanto il Mise ha convocato il tavolo per il prossimo 20 ottobre. “Non può essere sempre Palermo a pagare il prezzo più alto. Bisogna colmare subito tutti i ritardi istituzionali– commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – , il governo nazionale deve dare chiari segnali di riforma del settore affinché vengano tutelati i lavoratori. Serve, come sollecitiamo da tempo, un’azione congiunta di tutti gli attori coinvolti, dal governo nazionale, regionale alle istituzioni locali, per porre fine alle delocalizzazioni, garantire la continuità occupazionale nei cambi di appalto e tutelare i posti di lavoro di tutti”.