Almaviva, dopo il vertice, Cisl “azienda ribadisce la sua posizione, istituzioni passino ai fatti”

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“Noi abbiamo rispettato l’accordo di maggio, è l’azienda che non fa altro che imporre decisioni unilaterali. Siamo tornati a chiedere il ritiro sia dei licenziamenti di Roma e Napoli sia dei trasferimenti di Palermo”. Ad affermarlo al termine del vertice al Mise sui 154 trasferimenti a Rende dei lavoratori Almaviva Conctact che si occupano della commessa Enel, sono Francesco Assisi segretario Fistel Cisl Palermo Trapani e Eliana Puma Rsu Fistel. L’Azienda durante l’incontro ha ribadito di non essere in grado di ritirare le procedure di mobilità di Roma e Napoli e i trasferimenti di Palermo. “Se durante i tavoli le istituzioni nazionali e regionali si mostrano disponibili alla riforma del sistema degli appalti nel settore, poi le commesse vengono sempre assegnate al massimo ribasso mentre prosegue la delocalizzazione che, soprattutto in Albania, cresce continuamente”. “Le modifiche all’art 24 bis sulla delocalizzazione presentate in Senato, sono inserite in un percorso le cui tempistiche sono imprevedibili – aggiungono dalla Fistel Cisl – , e intanto l’azienda si dice impossibilitata a ricollocare tutti i quasi 400 lavoratori Enel pur mostrando disponibilità a collaborare con chi si occuperà della commessa da gennaio”. Venerdì al Ministero dello Sviluppo Economico sono convocati Enel ed il committente che si è aggiudicato la commessa, per affrontare il tema del cambio di appalto e al Parlamento, il Mise ha sollecitato l’approvazione delle modifiche all’articolo 24 bis . Il tavolo del 20 ottobre è stato rinviato al 27 ottobre. “L’obiettivo deve essere evitare i trasferimenti – conclude Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – che per questi lavoratori vuol dire perdere il posto di lavoro. Ci aspettiamo di più dalle istituzioni, nazionali e regionali, della solidarietà e il sostegno delle proposte dei sindacati durante i tavoli, perché mentre si annunciano cambiamenti sulla delocalizzazione e sul massimo ribasso, vanno avanti le irregolarità nel settore e nessuna sanzione viene elevata contro chi assegna e vince gare al ribasso. Il mercato del call center è in forte crisi e dato che rappresenta una buona parte del settore produttivo locale e anche nazionale, è ora che dalla parole e annunci si passi alle azioni concrete”.