Terremoto, l’iniziativa dei sindacati “un’ora di lavoro per le popolazioni colpite”

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“Immediato e concreto aiuto”. È lo spirito che anima i sindacati della scuola. Che, a poche ore dal sisma che s’è di nuovo abbattuto sulle popolazioni del centro-Italia, il più forte dal 1980, puntano, con le parole di Maddalena Gissi leader nazionale della Cisl Scuola, a una “testimonianza di coesione sociale e solidarietà civile ai tanti costretti ad affrontare una situazione di straordinaria difficoltà”. Così Cisl Scuola, Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, vanno oltre alle parole di circostanza, promuovendo “la devoluzione di un’ora di lavoro del personale della scuola, a favore delle popolazioni terremotate”.
“I sindacati scuola maggiormente rappresentativi – si legge in una nota – lanciano una raccolta di fondi a favore degli interventi per le popolazioni del centro Italia colpite dagli eventi sismici”. “Chi vuole può devolvere l’equivalente di un’ora di lavoro; l’importo sarà trattenuto direttamente dallo stipendio per tutti coloro che provvederanno alla sottoscrizione di una delega da compilare su apposito modulo e consegnare alla segreteria della scuola in cui prestano servizio”. Per quanti non fossero in condizione di sottoscrivere la delega ad esempio perché pensionati, precisano i sindacati, o per chi volesse comunque partecipare alla sottoscrizione in forma diversa, è possibile utilizzare l’Iban IT22T0312705006000000001358 per un bonifico sul conto corrente intestato alle organizzazioni promotrici, lo stesso nel quale, puntualizzano Flc Cgil, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams, saranno accreditati i fondi raccolti grazie alle trattenute. In ogni caso, spiegano i sindacati. “Occorre un “patto nazionale” per la ricostruzione e la messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale attraverso un progetto pilota chiaro, trasparente e con scadenze precise, ma scorporando la spesa per questi investimenti dal calcolo del deficit pubblico. Non possiamo permettere che intere comunità scompaiano in una zona così ampia di un territorio che rappresenta il “cuore” della nostra Italia”. E’ quanto sottolineato in un intervento sul quotidiano “Avvenire” la Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan sul tema degli sfollati e della ricostruzione delle aree terremotate. “Le immagini dei paesi interamente devastati dal terremoto ed il dramma collettivo di migliaia di sfollati resteranno indelebili nella memoria di tutti gli italiani. Sono persone che giustamente non vogliono abbandonare la propria terra, i luoghi della loro “memoria”, aggiunge la Furlan. “Ecco perché questo deve essere il momento dell’unità tra tutte le forze politiche e dell’ impegno responsabile delle forze sociali. La Cisl, insieme a tutti gli altri sindacati ha rilanciato in queste ore la sottoscrizione nei posti di lavoro e farà ogni sforzo per assicurare un sostegno concreto ai tanti cittadini che hanno perso la casa, il lavoro o la propria attività economica e commerciale. Ma il Governo deve accelerare l’avvio del piano di ricostruzione già annunciato e di messa in sicurezza di tutto il territorio nazionale, richiamando anche l’Europa alle proprie responsabilità. Questa è l’occasione per riavvicinare le istituzioni europee ai problemi reali della gente e ridare slancio al progetto, oggi in crisi, degli Stati Uniti d’Europa”.
Per la Furlan “se è vero che i terremoti o le inondazioni non si possono prevedere, è altrettanto vero che si può fare molto di più per salvaguardare il territorio e mettere in sicurezza gli edifici pubblici e privati. Ecco perché è importante che il Governo abbia ricercato nelle scorse settimane la massima condivisione sul piano “Casa Italia”. Il dialogo tra le istituzioni ed i soggetti sociali è la strada per affrontare questa emergenza insieme ai gravi problemi economici. Questo è il percorso virtuoso che la Cisl ha sempre indicato e praticato. Ma tutti dobbiamo rimboccarci le maniche, ciascuno facendo la propria parte: Governo centrale, regioni, enti locali, imprese, sindacati, banche per favorire la ricostruzione e la ripresa delle attività occupazionali, dei servizi ai cittadini nelle aree devastate dal sisma. Il tema del lavoro e della sua dignità è parente stretto di come salvaguardiamo la qualità della vita delle nostre comunità”, ha concluso la Furlan.