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“Per un sistema fiscale che non crei disuguaglianze e che sia amico delle famiglie occorre mettere mano subito alla questione fiscale”. Così la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan presentando oggi a Roma, la ricerca di Cisl, Caf ed Fnp sui dati relativi alle dichiarazioni dei redditi del 2015 di lavoratori dipendenti e pensionati che nel 2016 si sono rivolti ai centri di assistenza fiscale della Cisl. “Dalla ricerca – spiega la leader della Cisl – emerge in modo molto evidente come vi sia un problema di equità tra giovani e e meno giovani, ma anche tra uomini e donne esattamente come c’è bisogno di più equità sui temi del lavoro e, completando il nostro percorso sull’accordo della previdenza, tra le diverse generazioni e i diversi generi”. Per questo motivo “il governo deve assolutamente attivare un tavolo sulla riforma fiscale con i sindacati, riaprire immediatamente il confronto su lavoro e previdenza e accelerare sul contratto dei dipendenti pubblici”. Furlan ha poi ricordato la Proposta di legge di iniziativa popolare, presentata dalla Cisl proprio sul tema del fisco: “Due anni fa abbiamo depositato 500mila firme per un disegno di legge a iniziativa popolare, alcune questioni che avevamo individuato per fare una riforma del fisco sono state accolte” ma poi “si sono perse le tracce nell’iter parlamentare Serve una riforma fiscale strutturale, perche’ se nel 2018 vogliamo un vera riforma su fisco dobbiamo iniziare ad attivarci per evitare le disuguaglianze che esistono. Bisogna superare la logica dei bonus per arrivare ad una riforma strutturale. Due le nostre proposte: 1000 euro di tasse in meno fino a una certa soglia di reddito oppure mettere mano alle aliquote fiscali”
“Serve un sistema nuovo che garantisca l’equita’ e sostenga giovani, anziani e famiglie. Il dibattito politico – ha fatto notare Furlan – e’ concentrato sulla legge elettorale, ma i temi del lavoro, della lotta alla poverta’, dell’equita’ fiscale, della previdenza e dei rinnovi contrattuali sono molto piu’ importanti per i cittadini che hanno bisogno di risposte. E sul fisco ha ribadito:
La ricerca dal titolo (Ricerca-Caf-Cisl-Fnp) “Un fisco per la giustizia sociale e per ridurre le disuguaglianze” vuole quindi essere un’ occasione di riflessione sui mutamenti del reddito in rapporto alla situazione economica del Paese e sull’impatto delle misure fiscali adottate negli ultimi anni. Dall’analisi dei dati, quest’anno, emergono due aspetti particolarmente critici: i limitati effetti ridistributivi delle detrazioni per tipologia di spesa e carichi familiari e l’accentuarsi delle disuguaglianze legate a fattori di età, genere e settore lavorativo, frutto di una transizione demografica complessa che impone la necessità di una rivisitazione degli strumenti di sostegno fiscale. L’attuale sistema di detrazioni finisce per favorire, infatti, principalmente i contribuenti e le famiglie a reddito medio o alto, non colpiti dal fenomeno dell’incapienza, o dove si concentra il maggiore numero di figli. In particolare, l’indagine evidenzia come le detrazioni per familiari a carico finiscano per essere molto poco utilizzate dai giovani (tra i soggetti con meno di 36 anni sono meno del 40% i contribuenti che presentano almeno un familiare a carico), dalle donne (ne usufruiscono il 36% delle contribuenti, a fronte del 46% dei maschi) e dagli anziani ultra sessantacinquenni (meno del 30% presenta un familiare a carico). La ricerca si sofferma anche sull’effetto prodotto dal blocco degli stipendi nel pubblico impiego degli ultimi anni (accompagnato dal rallentamento delle nuove assunzioni) che ha portato gli impiegati ed i quadri del comparto pubblico ad impoverirsi rispetto ai propri colleghi del settore privato. La contrazione del reddito reale è, infatti, pari ad oltre 7 punti percentuali dal 2010 al 2015. Emergono, pertanto, indicazioni di politica fiscale che la Cisl intende utilizzare per chiedere al Governo l’avvio di una riflessione complessiva sui temi della riforma fiscale.