Ddl Povertà, Furlan “reddito di inclusione positivo ma bisogna fare di più e rafforzare inclusione sociale “

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“E’ certamente innovativa e positiva l’approvazione oggi del disegno di legge delega sul contrasto alla povertà per la quale la Cisl ha lavorato con grande impegno negli ultimi anni. Ma la nostra battaglia continua. Bisogna fare ancora molto di più per alleviare la condizione drammatica di tante famiglie italiane che vivono in condizioni di povertà assoluta e promuovere il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro di coloro che ne sono oggi esclusi”. Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, commentando positivamente le parole del Presidente del Consiglio Gentiloni dopo l’approvazione del Ddl povertà. “Da anni ci battiamo insieme alle organizzazioni dell’Alleanza contro la povertà per introdurre nel nostro paese uno strumento universale per il contrasto alla povertà ed affrontare contestualmente anche il tema dell’inclusione sociale che riguarda milioni di persone oggi senza lavoro e senza alcun sussidio economico. Seguiremo ora il percorso dei decreti attuativi del provvedimento in modo da garantire la massima efficacia alle nuove misure che rappresentano certamente un risultato importante. Il livello di povertà è purtroppo drammaticamente aumentato nel nostro paese negli ultimi anni, coinvolgendo tutte le generazioni e tutte le aree geografiche, con punte davvero preoccupanti nel Mezzogiorno dove tra l’altro sono particolarmente carenti i servizi per l’ inclusione. Ecco perché quella di oggi è sicuramente una tappa importante e positiva, anche se si tratta solo di un primo passo verso il varo di una misura universale e strutturale di contrasto alla povertà ed alla esclusione sociale. Il nostro obiettivo rimane quello di allargare la platea dei destinatari attraverso lo stanziamento di maggiori risorse finanziare e con un rafforzamento della rete di servizi sociali nel territorio capaci di sostenere tutte le persone che versano in povertà assoluta e di favorire il collocamento al lavoro dei più deboli in una logica non più solo assistenziale”.

 

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