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“L’azienda continua a non convocarci, con questo atteggiamento favorisce la protesta, e intanto la condizione economico-finanziaria tende a peggiorare, siamo molto preoccupati”. Così i sindacati dell’Ast, Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl, Faisa Cisal, avviano la seconda fase di raffreddamento, preparandosi presto a uno sciopero regionale dei circa mille dipendenti dell’Azienda Trasporti, dopo aver proclamato a fine aprile lo stato di agitazione e aver chiesto alla dirigenza della società un incontro. Fra le denunce dei sindacati, per voce dei segretari Franco Spanò Filt Cgil, Amedeo Benigno Fit Cisl Sicilia, Agostino Falanga Uiltrasporti, Giuseppe Scannella Ugl Trasporti e Orazio LaPinta Faisa-Cisal, c’è “la mancanza di un piano industriale che preveda un vero rilancio che possa determinare una inversione rispetto alla situazione economica, che rischia di ridiventare disastrosa per la riduzione della liquidità e del credito e a causa della mancata sottoscrizione dei contratti di servizio con i comuni serviti”. “Appare evidente che l’azienda non ha alcuna volontà di trovare una soluzione alla vertenza e intanto si continuano a disattendere le giuste aspettative di crescita aziendale e con questa di valorizzazione di tutti i dipendenti, costretti da anni a sovraccarichi di lavoro con mansioni diverse e con incarichi a interim”.