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“Se l’Italia brucia la responsabilità non è solo del clima torrido e di comportamenti dolosi. Ci sono delle responsabilità evidenti di molte regioni ed il mancato controllo preventivo sul territorio da parte delle istituzioni statali”. Lo dichiara in una nota Pompeo Mannone, Segretario Generale della Fns Cisl, la Federazione Nazionale della sicurezza della Cisl. “Nonostante la legge quadro del 2000 sullo spegnimento degli incendi boschivi permetta alle regioni di stipulare convenzioni e non solo con il Corpo Forestale dello Stato e con il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, pochissime di esse si sono attivate in tale senso. Ad aggravare la situazione è inoltre l’impossibilità di attivare convenzione con il Corpo Forestale che è stato sciaguratamente sciolto e le cui competenze ambientali ed agroalimentari sono passate all’arma dei Carabinieri e l’antincendio boschivo ai Vigili del Fuoco. Un errore ed una decisione assolutamente inadeguata se si considera che prima il CFS concorreva con almeno 2000 unità per fronteggiare insieme ai Vigili del Fuoco tale gravosa incombenza. Proprio per questo la nostra Organizzazione sindacale ha intrapreso iniziative vertenziali per rappresentare al Governo la necessità che il Corpo dei Vigili del Fuoco sia potenziato negli organici e nei mezzi e fronteggiare, così, al meglio questa calamità. Pensiamo che il Governo ed il Parlamento debbano modificare le competenze oggi affidate alle Regioni su questa materia e passare le stesse allo Stato. L’inefficacia degli interventi si è avuta con i roghi che ancora sono attivi in Sicilia , nonostante questa regione sia a Statuto speciale e quindi con poteri diversi e più ampi di quelli delle regioni a statuto ordinario. Per fortuna centinaia di uomini e mezzi dei VVF sono arrivati dal resto della penisola per dare sostegno alle forze locali in campo ma occorre una rifondazione del sistema complessivo dell’antincendio boschivo”.