“Stopmortibianche” un flash mob apre l’incontro Filca sugli infortuni sul lavoro. Cisl “serve un sistema di controlli con un’unica regia”

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Le denunce per infortunio sul lavoro in Sicilia nel primo semestre del 2017 sono diminuite del 5,24 per cento rispetto al primo semestre 2016, passando da 15.293 a 14.491, un trend che si discosta dalle altre aree del Paese. Nel nord-est, ad esempio, le denunce sono aumentate del 2,44 per cento, nel nord-ovest del 2,77 e nel centro dello 0,11. Piu’ in generale al sud le denunce sono in calo del 2,98 per cento.Contestualmente, pero’, sono in aumento gli incidenti mortali.Sono alcuni dei dati comunicati dall’Inail durante un convegno sugli incidenti e sulle morti sul lavoro dal titolo “Tuteliamoci creando lavoro”, organizzato dalla Filca Cisl a Palazzo delle Aquile, a Palermo. Ad aprire la mattina di lavori un flash mob contro gli incidenti e le morti sul lavoro, in aula, insieme agli ospiti del convegno seduti al tavolo della giunta, i partecipanti hanno mostrato un cartello bianco con la scritta in rosso “#stopmortibianche”.”È una tragedia silente che non accenna a fermarsi – hanno commentato Paolo D’Anca e Santino Barbera, segretario della Filca Cisl Palermo Trapani e segretario della Filca Cisl Sicilia – che nella nostra terra si accompagna a una disoccupazione da percentuali incredibili nel settore delle costruzioni, con 100mila posti di lavoro persi negli ultimi anni. Di contro cresce il lavoro nero, per cui temiamo che gli incidenti nei cantieri possano essere anche più di quelli registrati. Occorre potenziare i controlli, non è ammissibile che gli ispettorati al lavoro operino con un organico ridotto ormai all’osso. La formazione rimane un caposaldo per la prevenzione degli infortuni. Però il nodo vero della questione è quello di creare lavoro vero, regolare, con aziende sane e operai che operino in condizioni di legalità e sicurezza. Stop alle morti bianche deve essere il leit motiv delle istituzioni e dell’imprenditoria”. Per Mimmo Milazzo, segretario generale della Cisl Sicilia, che ha partecipato alla tavola rotonda di oggi, “vanno rimossi gli ostacoli che frenano l’avvio dei cantieri”. “Se gli uffici tecnici dei Comuni non funzionano – ha detto Milazzo – non sono capaci di licenziare progetti esecutivi, il Sud non ce la può fare. Perché se anche ci sono le risorse, non si fanno le opere. Dal 2014 sono disponibili 100 milioni stanziati nell’ambito di ItaliaSicura, presso la presidenza del Consiglio, per aiutare i Comuni a sviluppare propri progetti esecutivi. Ma non sono ancora stati distribuiti in sede di Conferenza unificata Stato-Regione. Anci e Governo della Regione si adoperino, dunque, senza perdere tempo. In gioco sono opere fondamentali per la ripresa dell’economia”. Per il segretario “serve un sistema di controlli diverso con un’unica regia, non e’ concepibile che ad effettuare i controlli siano, in maniera separata, Inail, Inps e Ispettorato del lavoro, che magari finiscono con il controllare le stesse aziende nello stesso territorio. I controlli devono essere coordinati e ottimizzati perché siano capillari ed efficaci”.”Più infrastrutture e investimenti significano migliore qualità del lavoro – ha affermato Franco Turri, segretario generale nazionale Filca Cisl -. E una migliore qualità del lavoro significa applicazione dei contratti, non elusione delle norme e non ricorso al lavoro nero o a forme spurie che minano le basi del settore. Basta fare un giro per Palermo per vedere che soltanto in termini di viabilità, infrastrutture ed edilizia ci sarebbe lavoro per cent’anni. Più il lavoro e’ regolare più è sicuro e diventa davvero una ricchezza per tutti”. Il calo delle denunce non è legato ad una diminuzione dei posti di lavoro, che anzi, secondo l’Inail, risultano in aumento anche in un settore storicamente in crisi come quello edile.”Nel settore delle costruzioni a Palermo – ha spiegato Diana Artuso della Direzione territoriale Inail Palermo Trapani – siamo passati dalle 503 denunce del 2012 alle 420 nel 2013, 358 nel 2014, 354 nel 2015 e 344 nel 2016. C’è stato dunque un costante calo in cinque anni. Ugualmente nel settore delle costruzioni a Trapani siamo passati dalle 171 denunce nel 2012 alle 140 nel 2013, 146 nel 2014, 127 nel 2015 e 124 nel 2016″. Le morti bianche, pero’, nel primo semestre 2017 sono visibilmente aumentate rispetto al primo semestre dell’anno scorso: gli incidenti con esito mortale sono passati da 27 a 42, il 55,56 per cento in più. “Gli incidenti sono in calo ma sono più gravi – ha sottolineato Artuso -. E’ impossibile prevedere un numero di ispettori talmente alto da controllare tutte le irregolarita’ nel rispetto delle norme di sicurezza. Bisogna puntare sulla prevenzione, incentivando e premiando le imprese che investono sulla sicurezza, e l’Inail ha messo a disposizione 244 milioni per i bandi Isi a fondo perduto, e su una aumentata consapevolezza dei lavoratori, che devono comprendere quando un luogo di lavoro può dirsi sano e sicuro, anche attraverso corsi di formazione per i lavoratori”.Sul motivo per cui i dati su denunce e morti sul lavoro siano in controtendenza tra loro, Artuso ha sostenuto che “non si può dare una risposta univoca: il trend decrescente delle denunce non e’ un caso ma e’ strutturale, costante e consolidato nel tempo. Non e’ un dato che ci allarma perché a fronte della riduzione delle denunce è migliorata la ricerca su prevenzione, salute e sicurezza dei lavoratori. Sul fenomeno delle elusioni e delle evasioni delle denunce da parte dei datori di lavoro molto si sta facendo nel campo della prevenzione e dell’accertamento dell’attività ispettiva, con risultati però ancora da valutare. I settori che pagano un prezzo più alto in termini di infortuni anche mortali sono quelli delle costruzioni e dei trasporti”.

 

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