[print_link]
“I Ministri del Lavoro del G7 si incontreranno a Torino oggi e domani 30 settembre per affrontare il tema del Futuro del Lavoro nel contesto di crescenti disuguaglianze, nonché di divari e lacune nella qualità del lavoro, che si sommano ai principali cambiamenti strutturali delle nostre economie, guidati dalla digitalizzazione, dai cambiamenti demografici e dalle migrazioni”. A scriverlo sono i sindacati sul G7 del lavoro in un documento unitario. “La discussione sul Futuro del Lavoro dovrebbe essere saldamente basata sui Principi di una Giusta Transizione – considerando la dimensione regionale e quella settoriale – per garantire che i lavoratori non debbano pagare il costo dell’adeguamento alla Prossima Rivoluzione della Produzione ed alla digitalizzazione delle nostre economie, nonché ai cambiamenti climatici ed alle politiche di crescita ecocompatibili. Ai Ministri del G7 si chiede d’individuare principi ed azioni concrete per garantire una distribuzione equa dei vantaggi derivanti dalle economie globalizzate e digitalizzate”. Cosi elencano ciò che , a loro parere, dovranno fare i Ministri:
• avallare i Principi di una Giusta Transizione per i lavoratori impegnandosi a rafforzare il ruolo degli istituti del mercato del lavoro, ivi compresa la contrattazione collettiva;
• impegnarsi nei quadri di dialogo sociale tripartito a livello nazionale e settoriale sull’impatto dell’automazione e della digitalizzazione, nonché sulla progettazione, sullo sviluppo e sull’introduzione di tecnologie digitali ed eco-compatibili;
• sostenere il dialogo sociale a livello aziendale tramite meccanismi di partecipazione dei lavoratori per contribuire a prevedere ed anticipare i cambiamenti e migliorare ulteriormente l’innovazione;
• garantire i diritti fondamentali del lavoro – ivi compresi la libertà di associazione ed il diritto alla contrattazione collettiva – salari dignitosi e protezione sociale in tutta l’economia digitale e, in particolare, nell’economia delle piattaforme, a fronte di forme crescenti di lavoro precario, di lavoro autonomo o di utilizzo dei contratti civili. I datori di lavoro, ivi compresi i provider delle piattaforme, dovranno essere responsabili delle retribuzioni e delle condizioni di lavoro dei propri dipendenti;
• stimolare la creazione di posti di lavoro e gli investimenti pubblici e privati nell’economia eco-compatibile e nell’economia di cura, nei settori connessi a TIC e STEM e nella banda larga ad alta velocità;
• consentire la partecipazione delle donne e dei giovani al mercato del lavoro rendendo formale il lavoro informale con politiche attive del mercato del lavoro mirate, investendo nell’assistenza di qualità ai minori, nei salari minimi e nella protezione sociale erga omnes ed introducendo misure sulla parità di retribuzione ed efficaci politiche salariali;
• introdurre una garanzia per la formazione permanente per tutte le categorie di lavoratori, anche tramite “conti ore” a fini di apprendimento amministrati a livello pubblico e formazione di qualità accessibile ed adeguatamente finanziata, sistemi di istruzione e formazione professionale (VET) e sistemi d’istruzione superiore per soddisfare diverse esigenze di competenze in tutte le fasce d’età ed in tutti i gruppi sociali e settori economici e coinvolgere le parti sociali nella progettazione, nel controllo dei finanziamenti e nell’attuazione;
• promuovere l’apprendistato di qualità e la parità di accesso ad esso individuando le migliori pratiche ed opportunità di finanziamento per la creazione di sistemi d’istruzione e formazione professionale inclusivi ed efficaci insieme alle parti sociali.
Se da un lato la riunione dei Ministri del Lavoro del G7 è incentrata sul Futuro del Lavoro, dall’altro il contesto attuale richiede un’azione urgente per affrontare l’allarmante incapacità dei governi di risolvere la crisi dei migranti e dei rifugiati e rafforzare il comportamento responsabile delle imprese nelle catene mondiali di approvvigionamento e fornitura. I Ministri dovranno impegnarsi a:
• garantire ai migranti ed ai rifugiati il diritto al lavoro, alla formazione ed alla parità di trattamento, ivi compresa l’applicazione delle leggi antidiscriminazione e facilitando il loro accesso all’istruzione di qualità, alla formazione linguistica e professionale ed al potenziamento delle competenze, unitamente alla protezione sociale ed all’accesso ai servizi sanitari pubblici, ivi compresi i servizi di consulenza psicologica post-trauma, ed adottando misure incisive contro la tratta di esseri umani ed il lavoro forzato;
• rafforzare il rispetto dei diritti umani, ivi compresi i diritti dei lavoratori e migliorare le condizioni di lavoro nelle catene mondiali di approvvigionamento e fornitura, attuando i Principi guida dell’ONU sui diritti umani e delle imprese, tramite Piani d’Azione nazionali, applicando la legislazione nazionale che rende obbligatoria la due diligence dei diritti umani nelle aziende, promuovendo la Due Diligence Guidance dell’OCSE, rafforzando i Punti di Contatto nazionali delle Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali ed impegnandosi ad eliminare la moderna schiavitù, il lavoro forzato ed il traffico di esseri umani.