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E’ in corso anche a Palermo e Trapani la raccolta firme prevista su tutto il territorio nazionale nell’ambito della mobilitazione della Fai Cisl, a sostegno di un’agenda di riforme su previdenza, occupazione, retribuzioni e contrasto allo sfruttamento nei comparti agroalimentari e ambientali, da proporre al Governo nazionale. Domani sabato 28 i rappresentanti della Federazione agricola alimentare industriale italiana, come in tutte le altre città italiane, consegneranno al Prefetto di Palermo e quello di Trapani alle ore 10,30 un documento con la piattaforma stilata dal sindacato. “E’ un settore molto importante per il nostro territorio che conta oltre 30 mila addetti fra Palermo e Trapani – commentano Leonardo La Piana segretario Cisl Palermo Trapani e Adolfo Scotti segretario Fai Cisl Palermo Trapani – , e che ha bisogno di interventi e politiche certe, innanzitutto per la salvaguardia occupazionale delle migliaia di lavoratori che lavorano per poche giornate l’anno, ma si punta anche ad un patto generazionale che salvaguardi i giovani, assicuri il turnover, rilanci la produttività. E un intervento concreto contro lo sfruttamento del lavoro nero nel settore agricolo ancora una piaga molto diffusa”. “Fondamentale anche la proposta di un piano nazionale contro il dissesto idrogeologico ancora di più nel nostro territorio troppo spesso soggetto a frane, e di una legge per rilanciare il patrimonio forestale e ambientale italiano”. “Un aspetto fondamentale delle nostre richieste riguarda la Previdenza – commenta Pierluigi Manca il commissario regionale Fai Cisl – abbassare cioè l’età pensionabile dei lavoratori agricoli, degli addetti imbarcati della pesca, degli operai alimentaristi, del comparto forestale e della bonifica, riconoscendo loro lo status di lavoro usurante è fondamentale, in modo da consentire loro di andare in pensione con 35 anni di contributi”. Nella piattaforma Fai che sarà consegnata al Prefetto, anche: ammortizzatori sociali rafforzati e davvero universali, anche per le aziende sotto i quindici dipendenti, con il riconoscimento della disoccupazione agricola anche ai lavoratori agricoli a tempo indeterminato e il consolidamento della durata e dell’importo della Naspi. Sul piano fiscale, si chiede una rimodulazione del carico “a favore dei redditi medi e popolari, con un abbattimento Irpef che renda più pesanti i salari e contribuisca a rilanciare i consumi”. Sotto il profilo contrattuale, la Fai Cisl invoca inoltre “l’innalzamento delle retribuzioni per i contratti agricoli di prestazione occasionale al livello della media dei contratti provinciali e la piena attuazione della Legge 199 contro il caporalato, con maggiori affidamenti bilaterali per il buon governo del mercato del lavoro agricolo”.
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