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“Riteniamo sia grave e assurda la scelta di chiudere la sede dell’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata a Palermo, oltre a essere un presidio di legalità, la collaborazione con la struttura per noi è stata essenziale in questi anni in molte vertenze in cui si è potuta garantire la continuità occupazionale dei lavoratori delle aziende, soprattutto della grande distribuzione e sale Bingo, sottoposte ai provvedimenti”. Ad affermarlo è la segretaria generale Fisascat Cisl Palermo Trapani Mimma Calabrò che interviene così su quanto previsto dal nuovo codice antimafia che individua solo due sedi per l’Agenzia, quelle di Roma e Reggio Calabria. “Razionalizzare gli uffici per questa struttura soprattutto nel nostro territorio dove ricade quasi il 50 per cento dei beni confiscati e sequestrati è una decisione errata che non farà altro che allungare le procedure che già subiscono ritardi enormi a causa proprio della mole di attività, e a pagarne il prezzo saranno i lavoratori”. Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani conclude, “auspichiamo che il presidio di Palermo possa restare attivo in modo da accompagnare anche la nostra attività di tutela dei lavoratori di queste aziende, come si può pensare di garantire il percorso di rinascita e rivalorizzazione nel segno della legalità se poi le tantissime pratiche che proverranno dai provvedimenti di confisca e sequestro emessi nel nostro territorio, incontreranno le inevitabili lungaggini causate dalla riduzione delle sedi dell’Agenzia”.