8 marzo: Furlan, “Lavoro primo diritto di emancipazione. Una donna su tre lascia dopo il primo figlio”

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“Bisogna saper interpretare il disagio delle donne, le difficoltà, in certi casi anche la rabbia nei confronti di una società che spesso non riconosce il ruolo, la dignità e la funzione così delicata ed importante della donna”. E’ quanto sottolinea oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, in un editoriale sul “Il Secolo XIX sulla Giornata Internazionale della Donna. “Dobbiamo fare tutti di più, sapendo che il lavoro rimane il primo diritto di cittadinanza e di emancipazione da conquistare per le donne”, aggiunge la leader della Cisl. “Il tema del lavoro deve rappresentare la prima preoccupazione di tutte le forze politiche uscite dal voto alle quali chiediamo ora senso di responsabilità e generosità, più volte richiamati con equilibrio e saggezza dal Presidente della Repubblica Mattarella”, sottolinea la Furlan che ricorda come una donna su 3 in Italia continua a lasciare il lavoro dopo la nascita del primo figlio. “Rispetto al resto dell’Europa sono ancora poche le madri italiane con un bambino che lavorano (57,8 % contro 63,4 %) e, soprattutto, se paragonate agli uomini (86%). Quando poi i bambini crescono i numeri crollano al 35,5 % (la media Ue è del 45,6 % ). Sarebbe davvero un segnale importante se tutte le donne elette in questi giorni nel nostro Parlamento si battessero unite, senza distinzione ideologiche o di partito, insieme al sindacato ed alle Associazioni del Forum della Famiglie, per un vero “patto per la natalità” nel nostro paese”.

 

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