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Sospesa la protesta al Coime. I sindacati hanno registrato nei giorni scorsi l’impegno del sindaco e dell’amministrazione comunale nel voler procedere al riallineamento dei livelli retributivi dei 980 lavoratori. Il prossimo step sarà l’approvazione del bilancio di previsione 2018 in Consiglio comunale: i sindacati, interrotte le azioni di protesta, hanno scritto una lettera alla commissione Bilancio e al presidente del consiglio comunale, chiedendo un incontro con i capigruppo, per essere ascoltati e avere certezze sulla prosecuzione dell’iter che riaggancerà al contratto nazionale gli stipendi – fermi dal 2011 a causa del blocco-Brunetta – riconoscendo un aumento retributivo di circa 130 euro. “C’è un impegno dell’amministrazione comunale, per noi è un fatto positivo e per questo sospendiamo lo sciopero – dichiarano i segretari provinciali di Feneal, Filca e Fillea Ignazio Baudo, Paolo D’Anca e Francesco Piastra – Abbiamo chiesto a Orlando di conoscere gli atti politici amministrativi che la giunta sta assumendo per rendere concreto il riallineamento contributivo e per avere certezza che questi provvedimenti vengono inclusi in un percorso che si concluda con l’approvazione in consiglio comunale”.
Il passo avanti nella vertenza è arrivato dopo un incontro con il sindaco il 15 marzo scorso. Orlando, in un resoconto inviato ai sindacati, ha confermato l’adesione alla piattaforma rivendicativa di Feneal, Filca e Fillea e ha comunicato di aver dato disposizione alla Ragioneria generale di appostare nel documento finanziario del 2018 le risorse necessarie per adeguare gli stipendi ai contratti nazionali di riferimento. La decorrenza sarà dal 1° gennaio 2018, riconoscendo in busta paga anche gli arretrati maturati da agosto 2015, anno della sentenza della Corte di costituzionale che ha sbloccato la contrattazione nel pubblico impiego, fino a dicembre 2017. I sindacati degli edili vigileranno e terranno dei presidi quando sarà all’ordine del giorno la discussione sul bilancio in consiglio comunale. “I lavoratori hanno subito ingiustamente il congelamento degli aumenti retributivi, adesso avranno quello che è previsto dal loro contratto – aggiungono i segretari provinciali di Feneal, Filca e Fillea – Ai lavoratori del Coime è applicato il contratto degli edili ma sono alle dipendenze di un’amministrazione pubblica e hanno subito anche loro un blocco durato fino a oggi. Dopo il pronunciamento della Corte costituzionale, sono arrivate cause e diffide e adesso ci sono le prime sentenze favorevoli ai lavoratori”. Negli accordi sul Coime presi il 12 maggio 2017 con l’amministrazione comunale c’è il riconoscimento del buono pasto da 5,29 a 7 euro per tutti i lavoratori. I sindacati chiedono il rispetto integrale dell’accordo, finora disatteso. L’amministrazione comunale, per quanto riguarda l’incremento del buono pasto, ha fatto sapere che intende riconoscerlo in prima battuta al personale che svolge la sua attività presso la direzione tecnica. I sindacati chiedono invece l’adeguamento del buono pasto per tutti i lavoratori del Coime.
“Concordiamo con il percorso dell’amministrazione per preservare lo standard economico del contributo statale a favore del Comune di Palermo. Per questo chiediamo di conoscere il piano industriale dell’azienda Coime, per implementare le funzioni e la produttività dell’Unità di progetto – aggiungono Baudo, Piastra e D’Anca. Manifestiamo fin da subito la volontà a partecipare a un tavolo tecnico, tavolo da noi richiesto più volte, per avviare una proficua discussione di merito sulla riorganizzazione del comparto e sulla riqualificazione del personale”.