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“La giornata Mondiale del Rifugiato promossa dalle Nazioni Unite scuota tutti i Governi coinvolti, superando gli egoismi nazionali, in un’ottica di corresponsabilità e solidarietà nel rispetto dei diritti umani e dei valori ispiratori dei Trattati europei”. Lo dichiara in una nota Liliana Ocmin, Responsabile immigrati, donne e giovani della Cisl e del Coordinamento Donne Cisl. “In Italia, ad oggi, gli sbarchi sulle nostre coste sono stati oltre 15 mila, circa l’80% in meno rispetto a quelli avvenuti nello stesso periodo lo scorso anno (68.272), ma i fatti di cronaca di questi ultimi giorni, come la vicenda della nave Aquarius, ci fanno capire la drammaticità della questione e che l’Europa è in una fase cruciale per la definizione di politiche di gestione dei processi dei fenomeni migratori. Occorre mettere a punto politiche condivise ed equilibrate di accoglienza sin dal prossimo Consiglio d’Europa del 28 e 29 giugno, occasione in cui si parlerà anche della riforma del Trattato di Dublino, speriamo in termini più equi. Da parte nostra riteniamo che un elemento essenziale su cui i Governi debbano concentrarsi è il contrasto deciso ai trafficanti degli esseri umani: sono troppe ed intollerabili le tragedie del mare dove bambini, donne e uomini perdono la loro vita. Inoltre una possibile risposta, ma non l’unica, è quella di prevedere corridoi umanitari attraverso cui garantire ingressi protetti a chi fugge da guerre ed è in condizioni di particolari vulnerabilità. Ed infine, per una sana e corretta integrazione che protegga i richiedenti asilo da condizioni di ghettizzazioni, degrado e sfruttamento, come Cisl faremo la nostra parte, ma riteniamo comunque fondamentale la costruzione di un sistema di accoglienza e di integrazione europeo che guardi anche alla sostenibilità sociale ed economica di tutti i Paesi coinvolti”. Secondo il presidente nazionale di Anolf Mohamed Saady, “in un mondo globalizzato, che condivide processi economici e monetari di portata mondiale, il tema dell’accoglienza ai rifugiati non può essere di secondo piano”. “Solo in Europa ci sono oltre cinque milioni di rifugiati, in fuga da guerre e persecuzioni ed abbiamo il dovere di dar loro riparo, tutelandone la vita prima di tutto, favorendone l’integrazione come cittadini ed eludendo il rischio di incrementare fenomeni di tratta e di sfruttamento”. “La violazione di quanto stabilito nelle convenzioni internazionali- prosegue Saady- non solo è illegale ma anche immorale e mette a repentaglio la salvaguardia di migliaia di uomini, donne e bambini strappati, loro malgrado, alle proprie terre ed ai propri affetti. Nessuno può porsi al di sopra delle leggi e rifiutare di dare accoglienza a chi ne ha diritto, mettendo in pericolo la vita umana che è un valore non negoziabile”. “In occasione di questa giornata dedicata ai rifugiati – conclude Saady- come Anolf, facciamo appello a tutte le forze sane del Paese affinchè, unite, si facciano garanti, in Europa, della corretta applicazione dei trattati internazionali, in un’ ottica di corresponsabilità e di solidarietà, lontani da ogni strumentalizzazione, verso coloro che cercano nel nostro Paese una speranza di vita”.