Infrastrutture, Furlan, “un grave errore bloccare Terzo Valico, Tap, Pedemontana”

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“Sarebbe un grave errore pensare di bloccare le risorse relative al quinto lotto del Terzo Valico in Liguria, così come sarebbe sbagliato bloccare i lavori del gasdotto Tap in Puglia o della Pedemontana in Veneto”. Lo sottolinea la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, sulla pagina Facebook della Cisl. “Anche noi come sindacato sosteniamo che bisogna sempre sforzarsi di conciliare le esigenze di sviluppo del paese con la sicurezza e la tutela dell’ambiente, come abbiamo fatto con intelligenza e responsabilità con l’accordo per il rilancio dell’Ilva, aggiunge la leader della Cisl. “Ma non si può pensare, come sta accadendo in Liguria, di bloccare a livello amministrativo l’utilizzo di risorse gia’ stanziate per il quinto lotto del terzo valico. Parliamo di un’ opera pubblica in concreto stato di avanzamento, collegata al corridoio di Rotterdam, la cui valenza è indiscutibile anche per le ripercussioni positive che può avere per l’occupazione e tutto il sistema commerciale e produttivo della Liguria e dell’area di Genova”.
Per la Furlan, “anche il gasdotto Tap che approderà in Salento è una opera strategica per il nostro paese, che punta a diversificare le fonti e garantire la sicurezza degli approvvigionamenti. Un ritiro unilaterale del nostro paese potrebbe costare molto caro, come lo stesso Ministro del Sud, Lezzi ha ammesso oggi”. “Queste vicende sono la cartina da tornasole di un paese che non sa decidere sul proprio futuro, incapace di valutare, senza pregiudizi ideologici, l’importanza degli investimenti pubblici in infrastrutture per lo sviluppo complessivo del paese, come ha sottolineato oggi anche l”Ance. Di questo parleremo il 30 ottobre a Genova in una importante iniziativa nazionale della Cisl in cui lanceremo le nostre proposte alle istituzioni ed alla politica sull’importanza di un grande piano di investimenti in infrastrutture materiali ed immateriali per lo sviluppo competitivo del paese e per le esigenze dei territori e dei cittadini”conclude la Furlan.

 

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