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“Dal primo gennaio scadrà il blocco della rivalutazione delle pensioni, ci auguriamo che questo governo nazionale non vada avanti nella strada intrapresa dai suoi predecessori di confermare lo stop alla perequazione, l’adeguamento degli importi al costo della vita. Sono già 7 anni che i nostri pensionati vengono penalizzati, è ora di cambiare rotta”. Ad aprire così i lavori del consiglio generale dei Pensionati della Cisl, che si è riunito nell’ex convento dei Frati minori di Baida a Palermo, è stato il segretario generale Fnp Cisl Palermo Trapani Mimmo Di Matteo. Fra i temi al centro dell’incontro i servizi sanitari, che non sono adeguati alle esigenze dei cittadini e in particolare delle categorie più deboli, così come i servizi socio-assistenziali. E intanto molti pensionati di Palermo e Trapani vivono in condizioni di difficoltà, buona parte degli importi erogati nei due territori sono quelli che spettano al coniuge superstite (con importi medi che vanno da 674 euro a un massimo di 1900) e quelle assistenziali. La media a livello regionale si attesta attorno ai 654 euro (da lavoro è di circa 1.022). “Bisogna riportare a una gestione nazionale tutta la sanità nel territorio, serve una riorganizzazione complessiva – spiega Di Matteo – che tenga conto delle necessità soprattutto dei più deboli, attraverso un potenziamento della rete di ambulatori dotati di tutte le apparecchiature necessarie nelle zone periferiche, in modo da consentire ai pensionati di curarsi nel proprio territorio”. Il sindacato sollecita anche l’abolizione dei super ticket sulle prestazioni, e sul fronte sociale, Cgil Cisl Uil pensionati chiederanno insieme, “una nuova legge quadro sulla non autosufficienza che in Sicilia è del tutto mancante”. “Ci batteremo anche a livello nazionale perché venga introdotto un fisco più equo, nella legge di stabilità non è prevista la proroga del blocco della tassazione locale. I pensionati spesso nei nostri territori poi, sostengono le famiglie. E’ il caso anche di rivedere dunque le prestazioni sociali perché spesso nei comuni le difficoltà economiche ricadono proprio su questi servizi e quindi su chi ha più bisogno”. “Con Cgil e Uil abbiamo incontrato nei giorni scorsi – aggiunge Di Matteo -, il direttore provinciale dell’Inps di Palermo per chiedere tempi più brevi nelle pratiche in giacenza dato che l’organizzazione attuale dell’Istituto non consente di venire incontro alle esigenze di tutta l’utenza. Non si può attendere mesi, a volte anni, per una pratica come ad esempio il pagamento degli assegni familiari ai pensionati”. “Serve un impegno maggiore da parte dei comuni per destinare più risorse alle attività sociali e quindi ai servizi dedicati alle fasce più deboli – spiega Leonardo La Piana segretario generale Cisl Palermo Trapani -. Questo abbiamo chiesto con Cgil e Uil, sia a Palermo che a Trapani, alle amministrazioni comunali. Nel capoluogo infatti a gennaio sarà attivato, grazie alle nostre istanze avanzate durante un incontro con il sindaco Orlando, un tavolo che si occuperà con gli assessori competenti della riorganizzazione delle politiche sociali. A Trapani insieme anche alle Federazioni dei Pensionati, abbiamo già inviato una lettera per sollecitare l’attivazione di un tavolo per il coordinamento territoriale che abbia la funzione di attuare le politiche sociali e socio-sanitarie, tenendo conto delle risorse disponibili per il settore e delle esigenze dei cittadini trapanesi e dei comuni compresi nel Distretto socio-sanitario 50” . “I provvedimenti devono essere più efficaci perché la povertà è crescente nei nostri territori”. Per Alfio Giulio segretario generale Fnp Cisl Sicilia, “l’assessorato regionale alla Famiglia è disattento nei confronti delle politiche sociali. C’era un tavolo aperto sul tema dopo la firma del protocollo regionale, ma non è stato più convocato. Si va avanti solo con provvedimenti tampone ma nulla si fa sul fronte della non autosufficienza. Per questo abbiamo chiesto un nuovo incontro con l’assessore alla Famiglia, non escludiamo a gennaio iniziative di protesta, se non giungerà una convocazione. Così facendo si sta ignorando un decreto assessoriale sulle linee guida da seguire per la programmazione delle risorse per i servizi sociali. Abbiamo avviato anche un dialogo con l’assessore regionale alla Sanità – continua Giulio – perché bisogna pensare alla integrazione socio-sanitaria, speriamo di giungere a una intesa su questo punto per migliorare le prestazioni dedicate alle fasce più deboli” . A concludere la segretaria Fnp Cisl nazionale Patrizia Volponi.“Per noi la quota 100 è solo un punto di partenza, non di certo di arrivo, un modo per venire incontro a chi desidera andare subito in pensione, ma non pensa ai giovani che hanno un lavoro precario e alle donne, che spesso hanno una carriera meno continuativa rispetto agli uomini. Il governo ci convochi, ci auguriamo di migliorare insieme questo provvedimento e di riprendere il dialogo sulla riforma delle pensioni. Il prossimo 10 dicembre il Presidente del Consiglio Conte riceverà i segretari confederali di Cgil Cisl Uil, esprimeremo tutte le nostre perplessità sulla legge di stabilità che non prevede interventi efficaci sul lavoro, sulle infrastrutture, sulla crescita. Noi porteremo la nostra piattaforma che invece contiene tutti questi punti e che pensa al rilancio del Mezzogiorno” .