Sindacato, Cisl Sicilia il 9 febbraio con Cgil e Uil a Roma per il rilancio del Paese”. Milazzo “per la Sicilia serve un patto per la governabilità”.

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In Sicilia, è la macchina istituzionale che non gira. Ed è inutile giraci intorno tra tira e molla e manovre di palazzo. Piuttosto, subito dopo la sessione di bilancio “serve un patto istituzionale, all’Ars, per una nuova legge elettorale che assicuri la governance efficace del sistema”. Ma la regione dovrebbe anche tornare protagonista delle politiche economiche e sociali del governo nazionale. Che guarda invece altrove. Né convincono i suoi ultimi provvedimenti: reddito di cittadinanza e quota 100. Così “oltre mille tra lavoratori e dirigenti Cisl”, sabato 9 febbraio, parteciperanno a Roma alla manifestazione nazionale organizzata dai confederali contro gli indirizzi economico-sociali del governo gialloverde. Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, ha aperto con queste parole stamani l’incontro che ha riunito a Palermo lo stato maggiore del sindacato: i vertici delle cinque Unioni territoriali, delle 19 federazioni di categoria e dei sette tra enti, associazioni e istituti di servizio legati al mondo Cisl. Sul fronte regionale, per Milazzo “il percorso della manovra finanziaria a Palazzo dei Normanni, tra stop and go e ripetuti appelli alle riforme condivise, è la misura dell’impasse del sistema politico-istituzionale”. Il punto è che l’attuale legge elettorale prevede l’elezione diretta del presidente della Regione a cui però non assicura una maggioranza parlamentare stabile per l’attuazione del programma. “Dunque – sostiene Milazzo – maggioranza e opposizione si stringano responsabilmente in un patto istituzionale per la governabilità. Altrimenti di tempo in tempo cambieranno governi e governatori ma la palude politica sarà sempre là”.
Quanto alle priorità che la Cisl indica a governo e Ars, spiega Milazzo che c’è bisogno di un colpo d’acceleratore che consenta alla Sicilia di lasciarsi finalmente alle spalle gli anni bui sul fronte di rifiuti: “il ddl di riforma è arrivato a Sala d’Ercole ma è sparito dai radar. E le strade dell’Isola continuano a restare sporche”. Il sindacato attende risposte anche riguardo al contratto dei regionali, scaduto da oltre un decennio: “così come è stato recentemente fatto per i forestali, che hanno atteso sedici anni”. Inoltre, c’è bisogno di “rimettere a posto i cocci della fallimentare riforma delle Autonomie locali, di qualche anno fa”. Sul punto, per Milazzo sarebbe persino auspicabile recuperare la terminologia in uso sul piano nazionale: quella che distingue tra province e città metropolitane. “Fuori dalla Sicilia l’espressione Liberi Consorzi è ostica ai più”. Riguardo alle autonomie locali, ancora, la Cisl sollecita “adeguate soluzioni di sostegno finanziario” così come prevede l’accordo firmato da Musumeci e dal ministro Tria il 19 dicembre: “un buon accordo, che segna obiettivamente una svolta”. Il sostegno è urgente per evitare il default di un numero considerevole di enti locali: il 20% dei 390 municipi dell’Isola. Per i quali però va sciolto pure il nodo dell’incapacità di riscuotere i tributi. A Regione e Anci, la Cisl propone pertanto un tavolo di confronto assieme al sindacato sui temi specifici della riscossione. Il segretario Cisl si è quindi soffermato sulla manifestazione nazionale che Cgil Cisl Uil terranno a Roma sabato 9 febbraio. La prima volta di una mobilitazione sindacale, dalle Politiche del 4 marzo. “Vogliamo – con le sue parole – cambiare la linea del governo su temi delicatissimi e centrali per il futuro della Sicilia, del Mezzogiorno, del Paese: dalle infrastrutture alle opere pubbliche al fisco, alle questioni della rivalutazione delle pensioni, dei contratti del pubblico impiego, delle politiche per il welfare e l’inclusione”. L’incontro del 10 dicembre tra governo e Cisl Cgil Uil sulla bozza della legge di Bilancio 2019, ha ricordato Milazzo, non ha prodotto alcun risultato né ha avuto seguito “nonostante l’impegno del premier Conte a proseguire nel confronto sulla base della piattaforma presentata dai sindacati”. La manovra del governo, così, “manca totalmente” di interventi per la crescita, il lavoro e la coesione sociale.
La manifestazione per la Cisl, dunque, è “inevitabile”. Partirà da piazza Esedra, a Roma, sabato 9 alle 9,30. Il corteo terminerà in piazza del Popolo. È qui che parleranno i tre leader confederali nazionali: Susanna Camusso (Cgil), Annamaria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagallo (Uil).