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“È evidente che per tante tipologie di lavoro discontinuo, penso ai lavoratori del commercio, dell’agricoltura o dell’edilizia, quota 100 diventa un traguardo irraggiungibile”. Lo ha detto la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, oggi a Bologna al Consiglio generale della Cisl Emilia Romagna. “Quota 100 rappresenta sicuramente un’ opportunità in più per alcuni lavoratori ma – ha osservato Furlan – ci sono tante categorie che rimangono assolutamente escluse, in modo particolare le donne ed i giovani. Proprio per questo il confronto sulla previdenza deve riprendere, va messa al centro la pensione di garanzia per i|giovani a va riconosciuto il valore sociale della maternità. Riteniamo che almeno riconoscere ad una donna lavoratrice un anno di contribuzione per ogni figlio sia il minimo che lo Stato può fare. Speriamo che dopo la nostra manifestazione del 9 febbraio che vedrà la partecipazione di tanti lavoratori, pensionati, giovani del nostro Paese, finalmente si creino le condizioni per un confronto importante con il governo. Le parti sociali sono essenziali nella vita del Paese. Con il governo non abbiamo finora una vera interlocuzione. Ci siamo incontrati prima di Natale – ha ricordato la leader della Cisl – con il Presidente del Consiglio. Abbiamo esposto la nostre richieste ma non abbiamo trovato nulla nella stesura della finanziaria, delle questioni che abbiamo posto”. La Furlan ha poi parlato del tema dell’emergenza migranti. “Quando delle persone sono in mare aperto e rischiano di annegare credo che il tema sia come salviamo le loro vite. Il resto viene tutto dopo. Ci sono colpe e ritardi davvero notevoli nella politica europea, nell’attuare quei corridoi umanitari che sono oggi indispensanbili per salvare le persone che scappano dalla guerra, dalla fame e dalle persecuzioni. Ma la risposta del nostro Paese non può essere “non tocca a noi”. Quando si tratta di salvare delle vite tocca ad ogni uomo e ad ogni donna del mondo”.