Lavoro: Sbarra, “l’occupazione da mesi non cresce ed il Pil in calo, urge discontinuità nella politica economica del Governo”

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“E’ vero che nel 2018 l’occupazione è cresciuta dello 0,9% rispetto al 2017, ma nella seconda metà dell’anno la dinamica è fortemente rallentata, in particolare nel Mezzogiorno e nell’ultimo mese l’occupazione è pressoché ferma”. Lo ha dichiarato Luigi Sbarra, Segretario Generale Aggiunto Cisl, a margine dell’Attivo dei quadri e delegati Cisl a Caserta in vista della manifestazione nazionale programmata da Cgil, Cisl, Uil per il prossimo 9 febbraio, commentando i dati Istat resi noti oggi. “Infatti a dicembre 2018 gli occupati rispetto a novembre crescono soltanto dello 0,1%, come somma di un aumento di quelli a termine e degli autonomi e di una riduzione dei dipendenti stabili. Tale frenata ci preoccupa – continua Sbarra – perché è probabilmente l’effetto della riduzione del Pil, che cala per il secondo trimestre consecutivo, come mostrano i dati odierni dell’Istat, segnalando oramai la cosiddetta recessione tecnica e mettendo a segno il peggiore risultato da 5 anni a questa parte per l’economia italiana. Con la manifestazione nazionale che terremo tra alcuni giorni a Roma chiediamo al Governo un segnale forte di discontinuità nella politica economica, secondo gli elementi indicati nella piattaforma unitaria: vanno fissate le priorità del Paese che devono essere gli investimenti su infrastrutture materiali e sociali, le politiche industriali, le strategie di coesione territoriale e la redistribuzione fiscale, recuperando il rapporto con le parti sociali”. “Quanto alla legislazione sul lavoro, – conclude Sbarra – purtroppo il decreto dignità non sta producendo un aumento del lavoro stabile e genera difficoltà e insofferenze nel sistema delle imprese e tra gli stessi lavoratori . Chiediamo un tavolo di confronto per concertare modifiche al decreto, a partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione degli accordi collettivi aziendali per garantire al contempo la prevenzione di eventuali abusi e la necessaria flessibilità nell’utilizzo dei contratti a termine e in somministrazione”.